Riprendo dopo la pausa estiva le pubblicazioni di Cernusco In Folio e sul numero di questa settimana c’è un intervista con il sottoscritto, che riporto qui sotto:
Il punto della situazione amministrativa e politica con comincini
«In arrivo tempi bui per gli enti locali, ma la mia giunta terrà sempre duro»
«Pur messi alle strette da tagli e patto di stabilità faremo di tutto per conservare servizi e qualità». «Sono soddisfatto di quanto fatto in questi anni». «Elezioni, pronto a conoscere il nome del mio (o dei miei) sfidanti»
POLITICA (Cernusco) – Come da tradizione ormai consolidata, la prima intervista postvacanziera è dedicata al sindaco. Da quattro anni a questa parte, dunque, a Eugenio Comincini. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
Che agosto è stato quello cernuschese?
«Per quanto ci riguarda, un agosto di lavoro, da tanti punti vista: strade, asfaltature, piscina, tribune, Filanda, ex centro Cariplo, edificio di via Pietro da Cernusco. Progetti importanti terminati o che verranno presto portati a compimento».
Soddisfatto di quanto complessivamente fatto in questi 4 anni?
«Confesso di sì. Se mi volto indietro vedo che siamo stati in grado di seminare e di raccogliere tanto. E sono ancor più soddisfatto sapendo che siamo riusciti a restare fedeli al nostro programma elettorale e cogliendo ogni giorno i commenti d’approvazione della cittadinanza».
Guardando al “non fatto”, viene subito in mente Villa Alari…
«Sulla Villa grava da sempre un problema di fondo: il costo per la sua riqualificazione, pari, stando alle ultime stime, a circa 7 milioni di euro. Andrebbero rifatti gli impianti elettrici e idraulici, gli infissi, il tetto, restaurati gli affreschi. Insomma, necessita di una radicale e costosissima riqualificazione. Le nostre casse non ci consentono una spesa del genere. E, se anche fosse, il Patto di Stabilità ci impedirebbe di accollarcela. D’altro canto, vista la situazione di generalizzata crisi, nemmeno i privati possono essere interessati a intervenire».
A proposito del patto di stabilità e Finanziaria. Ancora una volta i sindaci e gli amministratori locali sono in rivolta per tagli e co. Inevitabile chiederle un commento…
«Distinguiamo: un conto sono i tagli agli enti locali, che nel nostro caso ammontano, in questo biennio, come minimo a circa 4,3 milioni di euro. Ma il periodo è quello che è e noi accettiamo di fare la nostra parte, cercando di non far mancare i servizi alla città. Diverso è, invece, fare i conti con un vero e proprio giogo, quale è il Patto di Stabilità, che ci obbliga a non poter impiegare una parte delle nostre disponibilità economiche, perché costretti a tenerle bloccate in Banca d’Italia, a disposizione dello Stato che può attingervi quando vuole. Una situazione assurda e paradossale che gli enti locali non riescono più a sostenere e che mette a rischio opere e servizi. Di qui le proteste, tra l’altro, bipartisan».
Insomma, il periodo è dei più grigi. Preoccupato?
«Molto. Ci aspettano tempi duri. Ma voglio rassicurare i cernuschesi: finora ce la siamo cavata egregiamente e faremo tutto quanto è in nostro potere per non far mai mancare ai cittadini i servizi e gli standard di qualità della vita cui sono abituati».
Priorità per questi ultimi mesi di mandato?
«Sicuramente completare i progetti ancora in dirittura d’arrivo. E poi iniziare la demolizione dei due terzi dell’albergo abbandonato alla Melghera. La bozza di convenzione con la proprietà dovrebbe passare in consiglio comunale già alla fine di ottobre».
Le elezioni amministrative si avvicinano. Da chi sarà composta la coalizione che appoggerà la sua candidatura al secondo mandato?
«Dalle forze del centrosinistra, ovviamente. Ma la coalizione sarà allargata rispetto al 2007».
Il suo sfidante di centrodestra per ora non ha un volto. Se potesse scegliere, preferirebbe fosse del Popolo della Libertà o della Lega Nord?
«Sono pronto ad accettare la sfida di chiunque si candidi alla guida della città. Non spetta certamente a ma dire chi possa essere, ma nel centrodestra ci sono sicuramente nomi validi. Dunque aspetto anch’io di sapere chi sarà il prescelto. Oppure: i prescelti».
Intervista di Luigi Frigoli
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