Il campanile del Duomo di Milano

Nei giorni scorsi ho acquistato sulla rete il cartoncino che si vede qui a lato. Che cosa è? È il progetto del campanile del Duomo di Milano… E lo ha realizzato un artista cernuschese: Vico Viganò, nato a Cernusco nel 1874 e morto nel 1967. Noto e apprezzato acquafortista, è stato anche pittore e scultore, fino a cimentarsi con la realizzazione del progetto per il Duomo di Milano. La città, negli anni ’80, gli ha dedicato una via (una traversa sulla destra di via Monza).

La cattedrale milanese non ha mai avuto un campanile.

L’architetto di san Carlo Borromeo, Pellegrino Pellegrini, progettò due campanili binati a ornamento della facciata, ma l’idea venne cassata e abbandonata in fretta.

Come viene raccontato ne “Il grande libro dei misteri di Milano risolti e irrisolti” (di Andrea Accorsi e Daniela Ferro, del 2006), fino al 1886 il Duomo ebbe solamente una torretta campanaria in muratura, costruita nel ‘500 sopra la navata centrale, ma mai un campanile vero e proprio.

Nel 1888 la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano decise di indire un concorso per risolvere la secolare questione sulla realizzazione della facciata della principale chiesa ambrosiana. L’architetto Luca Beltrami propose un progetto comprendente anche una torre campanaria da erigersi all’estremità della manica lunga di Palazzo Reale: una torre di stile manieristico che avrebbe accolto gli elementi decorativi del Pellegrini e del Richini eliminati dalla facciata rinnovata. Ma non se ne fece niente.

Bisogna attendere il 1938 per tornare a sentir parlare di un possibile campanile, ma questa volta civico: è Benito Mussolini che annuncia la realizzazione del grandioso progetto dell’artista, nostro concittadino, Vico Viganò – già pronto dal 1927 – e che la retorica del tempo denominò “Torre delle Memorie delle Vittorie e delle Glorie”. L’opera sarebbe stata compiuta entro il 1942 e avrebbe dato a Milano il campanile più alto del mondo. Il Corriere della Sera del 20 ottobre 1938 titolò su tre colonne in cronaca: «II Duomo avrà il campanile più alto del mondo. L’ordine del Duce: le campane a posto nel 1942».

Viganò riproponeva gli stilemi decorativi del Duomo in una costruzione alta 164 metri con base di 20 metri per lato comprendente diversi ambienti lungo tutta l’altezza: la cripta mausoleo, il vestibolo d’ingresso, le sale delle Lapidi, degli Eroi e della Vittoria, la cella campanaria con “concerto di 18 campane da usarsi nelle funzioni religiose del Duomo e nelle solennità patriottiche ed Orologio con suoneria a cariglione”, la loggia della Redenzione, la celletta della Campanella Vittoriosa, il Tempietto della Gloria, la loggia belvedere, l’Altare della Patria, il Faro della Pace a 160 metri d’altezza ed infine il pinnacolo a 164 metri. Due scale indipendenti e due ascensori avrebbero consentito la salita.

L’idea fu fortemente criticata dalle figure culturali milanesi del tempo, qualificando l’opera come una gigantesca “matita in piedi” (la torre monumentale avrebbe superato con la sua altezza la guglia della Madonnina, alta 108 metri). E non se ne fece più nulla (anche perché  di lì a breve l’Italia entrò in guerra). Al posto del campanile venne costruito l’Arengario (realizzato ove sorgeva la manica lunga del Palazzo Reale, abbattuta nel 1936).

Gli eventi della storia contribuirono a far dimenticare definitivamente questo incredibile progetto.

Vico Viganò è sepolto a Cernusco, nella cappella di famiglia (che era proprietaria dell’omonimo palazzo di via Cavour): entrando nel cimitero da via Cavour la si trova sul lato sinistro. Nella grande vetrata – opera dello stesso Viganò – accanto ad un imponente sant’Ambrogio, l’artista ha dipinto il modellino del campanile del Duomo da lui progettato.

Questa storia è una piccola curiosità, come pure l’acquisto che ho fatto in rete della riproduzione del progetto di Viganò. Ma non ho resistito alla tentazione di acquistare una testimonianza ormai quasi perduta dell’attività di uno dei nostri più illustri cittadini! E ho voluto qui raccontarla perché anche altri la conoscano.

Eugenio

7 Comments

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  • Ops, ho sempre creduto che con "Vico" s'intendesse "Vicolo" .. anche questa una piccola scoperta, unita alla biografia di questo nostro cittadino illustre.
    Bisognerebbe indire anche un concorso anche per un campanile a Cernusco !! 😉

    Stefano 13 anni ago Reply


    • In effetti il progetto del campanile di Cernusco esiste già fin da quando l'arch. Zanchetta disegnò la nuova chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta, consacrata nel 1932. Ovviamente le attenzioni di allora si concentrarono sulla copertura economica dei costi di realizzazione della nuova chiesa, rimandando la realizzazione del campanile. Quando si mise mano a quel progetto e si iniziarono anche a raccogliere i fondi per la sua realizzazione, presto ci si rese conto e la mole del campanile – più alto dell'acquedotto – non avrebbe retto dato che la falda freatica era molto alta e, ai tempi, probabilmente, sistemi di consolidamento del terreno erano molto costosi. Non se ne fece più nulla. Ma il progetto c'è. E – chissà – un domani potrebbe tornare d'interesse. Ma ad oggi io ritengo che la parrocchia faccia bene a concentrarsi sugli investimenti che sta portando avanti: sistemazioni della chiesa e rifacimento dell'oratorio.

      Eugenio Comincini 13 anni ago Reply


  • Un campanile nuovo? Mi basterebbe – e ne avanza – ritrovare le CAMPANE del Vecchio Campanile. Sovente ne parlo a destra e a manca – anche con chi era vicino al Parroco di allora. NESSUNO SA NIENTE O SE LO SA, TACE. Qui non si tratta di fare processi. Sono passati 30 anni. Abbattere la Vecchia Chiesa è stato un errore CULTURALE non speculazione edilizia come da facili accuse di quei tempi. L'ho già detto – voce unica – e ribadito diverse volte assieme al fatto che Mons. Rossignoli ai tempi della polemica venne lasciato solo, su questione pluridisciplinare e complessa. Ma lui – uomo essenziale e di chiesa davvero ammirevole – ha una grande responsabilità perché a lui fa capo la decisione di FAR SPARIRE LE CAMPANE DI CERNUSCO "Voce di Dio". Erano rimaste nel giardino a nord della Chiesa Prepositurale per qualche anno, li depositate dopo la demolizione del Campanile. Poi, una infausta mattina, un camion con rimorchio e se le portò via. IMPERDONABILE e ASSURDO. Dov'erano i suoi “Consigliori” in quel mentre? DAVVERO UN FATTO INCREDIBILE e NEGATIVO. Lancio un appello: DOVE SONO FINITE? CHI SA PARLI…

    psergioit 13 anni ago Reply


  • Buongiorno,
    seppur interessante nelle premesse, l’articolo sul campanile del Viganò apre a non pochi dubbi. Lei scrive che il Corriere del 20 ottobre 1938 titolò: «II Duomo avrà il campanile più alto del mondo. L’ordine del Duce: le campane a posto nel 1942».
    Stranamente però a quella data era già stato premiato e approvato (architetti Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini)il progetto per la costruzione dell’Arengario (tant’è che il Podestà già aveva loro conferito l’incarico).
    Mi pare davvero strano quindi che il Corriere parlasse di un progetto di campanile apprezzato dal duce, quando già si era conferito l’incarico per ben altro e diverso progetto…..
    Cordiali saluti
    mauro colombo

    mauro colombo 7 anni ago Reply


  • ho una-due foto di un atico giornale ,che parla esattamente di questo argomento, con anche 2 “foto”(ovviamente progetti ). Come posso fare a sperirlVele ?

    marco 6 anni ago Reply


    • Può scrivermi a blog @ eugeniocomincini . it
      Grazie

      Eugenio 6 anni ago Reply


  • Grazie per aver postato questo suo bellissimo articolo. Mi sono sempre chiesta se il nostro Duomo avesse un campanile magari nascosto tra le guglie.

    Rita 3 anni ago Reply


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