L’Unione dei Comuni della Martesana inizia il suo cammino

Mercoledì 18 novembre – presso la sala consiliare di Cernusco – si è tenuta la prima riunione del Consiglio dell’Unione dei Comuni della Martesana. I diciotto consiglieri scelti dai singoli Consigli comunali di Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Pessano con Bornago, Carugate, Cambiago e Bussero sono stati chiamati ad eleggere il Presidente dell’assemblea stessa ed il Presidente dell’Unione.

Presidente del Consiglio dell’Unione è stata eletta Chiara Fiocchi, assessore ai Servizi sociali al Comune di Pessano con Bornago, che ha ottenuto il 64,87% di preferenze.

Con l’85,83 per cento dei voti il sottoscritto è stato eletto quale Presidente dell’Unione: avrò il compito di accompagnare il nuovo Ente di secondo livello nella prima fase di start-up. Una serie di circostante operative hanno fatto ritenere utile che in questa fase iniziale dovessi farmi carico dello start-up del nuovo Ente. Il mio impegno in qualità di Presidente si limiterà ai primi mesi della fase di avvio della nuova istituzione e fino alle elezioni comunali della prossima primavera che vedranno impegnati tre dei sei Comuni aderenti all’Unione.

Quindi seguito il testo del discorso pronunciato dopo l’elezione.

 

Signora Presidente dell’Assemblea;

signore e signori Consiglieri e Sindaci dei Comuni di Bussero, Cambiago, Carugate, Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Pessano con Bornago;

cittadine e cittadini;

 

ringrazio quanti hanno voluto affidarmi l’incarico di guidare l’Unione dei Comuni della Martesana quale primo presidente eletto dall’Assemblea.

Una serie di circostante operative hanno fatto ritenere utile che in questa fase iniziale dovessi farmi carico dello stat-up del nuovo Ente – come per altro ho fatto dal 24 giugno scorso, dopo la firma dell’atto costitutivo dell’Unione dei Comuni della Martesana, come previsto dallo Statuto stesso –. Il mio impegno in qualità di Presidente si limiterà alla prima fase di avvio della nuova istituzione e fino alle elezioni comunali della prossima primavera che vedranno impegnati tre dei sei Comuni aderenti all’Unione. Mi faccio quindi carico in spirito di servizio e non senza sacrificio della gestione di questo periodo iniziale, nella consapevolezza che si tratterà di un percorso breve e che comunque vedrà intorno a me attivi gli altri Sindaci in carica.

 

Il percorso che ha portato alla nascita dell’Unione dei Comuni della Martesana è stato significativamente accompagnato dall’attenzione di molte altre realtà istituzionali: siamo tutti consapevoli che abbiamo compiuto e stiamo compiendo scelte coraggiose e innovative che richiamano l’attenzione di altri Comuni ed Enti che vogliono comprendere se questa modalità di gestione condivisa di servizi e funzioni, decisa per volontà e non per imposizione normativa, possa rappresentare un esempio esportabile. In qualche misura stiamo procedendo ad un “esperimento” che, se avrà successo, potrà portare a profonde innovazioni nel sistema di gestione degli Enti locali. Di questo bisogna averne assoluta e piena consapevolezza.

È proprio in virtù dell’importanza che questo “esperimento” riveste, non solo per i Comuni che hanno deciso di unirsi, che risulta ancor più importante il lavoro che ci attende.

 

L’Unione dei Comuni della Martesana non nasce per soddisfare un dettato normativo che vuole contenere i costi di gestione dei servizi, ma dalla precisa volontà di sei Comuni – con l’auspicio di poter presto aumentarne il numero – di voler condividere un progetto ed un destino comuni. Si tratta in questo senso di una scelta strategica, innovativa, controcorrente.

Questo percorso, che certamente nelle fasi iniziali vede e vedrà difficoltà operative, ha l’obiettivo di voler dare ad ogni Ente aderente e al suo personale tecnico e politico una maggiore consapevolezza sulle risorse disponibili per la gestione dei servizi, sui bisogni dei cittadini e dei territori, sulle opportunità operative e finanziarie che si aprono, grazie alle dimensioni e alla popolazione rappresentata. Vuole nel contempo offrire ai cittadini e alle diverse comunità territoriali servizi migliori, potenzialmente a costi più contenuti. Appare di tutta evidenza come le dimensioni di questa Unione possano anche offrire al personale tecnico coinvolto l’opportunità di una crescita professionale significativa, dovendo gestire servizi per una comunità di persone ben più ampia di quella di ogni singolo Comune aderente.

Abbiamo davanti a noi un percorso interessante ed importate: come ogni sfida non mancano le difficoltà, ma saranno solo e soltanto la determinazione ed il coraggio di ogni singolo attore coinvolto che potranno determinare il successo o il fallimento di questo progetto. Attraverso questo “esperimento” possiamo essere parte attiva del cambiamento istituzionale in atto nel nostro Paese: è però necessario superare campanilismi e chiusure – senza certo rinunciare alla legittima identità – ed investire nella cooperazione fra i nostri territori.

In questa prima fase la definizione della struttura amministrativa del nuovo Ente esige non solo l’affidamento da parte dei singoli Comuni aderenti delle funzioni e dei servizi all’Unione: dobbiamo strutturare anche quei servizi “di line” che sono propri di ogni struttura amministrativa: la segreteria generale, il personale, il bilancio, il protocollo, ecc. È evidente che queste attività necessitano di personale dedicato: quando affermo che per il successo di questo progetto servono determinazione e coraggio mi riferisco anche a tutto ciò, poiché appare di tutta evidenza che se ogni Comune, ogni Sindaco ed ogni Assessore dell’Unione ritiene che sia sufficiente trasferire solo il personale dei servizi e delle funzioni affidate all’Unione, beh, vi dico subito che avremo problemi operativi seri che impedirebbero al progetto di essere attuato. È quindi necessario da subito essere consapevoli delle esigenze e richieste operative che il nuovo Ente richiede ed operare convintamente per consentire al progetto di avanzare. Del resto qualsiasi start-up esige nella fase iniziale un di più di impegno, di fatica, di risorse, di investimento.

Sarà dunque mia cura, nei mesi che mi vedranno impegnato alla guida dell’Unione, operare ed insistere affinché tutte le necessarie condizioni tecniche, operative e finanziarie vengano messe in campo per consentire all’”esperimento” di svilupparsi e poter avere successo.

Questo progetto non solo sta riscuotendo l’attenzione di altri importanti soggetti istituzionali, ma già ha riscosso l’attenzione di altri Comuni: in particolare il Comune di Cassina de’ Pecchi ha fatto sapere informalmente attraverso il suo Sindaco di voler aderire all’Unione e che quanto prima attiverà le procedure amministrative per l’adesione. Si tratta di un segnale importante che deve ancora di più incoraggiarci e spronarci nell’impegno che abbiamo assunto.

Come già noto partiremo chiedendo ai Comuni di affidare all’Unione le funzioni ed i servizi relativi alle politiche sociali, alle politiche giovanili e ai nidi. Su questi temi è già stato condotto un lavoro tecnico importante ed approfondito – e ringrazio sentitamente quanti hanno sin qui operato –, che ha visto le nostre strutture amministrative impegnate per elaborare un modello gestionale in grado di rispondere ai bisogni dei territori e di efficientare i processi gestionali.

Il prossimo passaggio dovrà riguardare la centrale unica di committenza, al fine di consentire, anche sul versante degli importanti investimenti che vengono realizzati nei nostri territori, di ottenere economie di scala e quindi risparmi da dedicare ad altre utili opere.

Va affrontato anche il tema delle Polizie Locali: le nuove disposizioni regionali unitamente ai vincoli sul personale e il crescente bisogno di sicurezza reale e percepita da parte dei cittadini, ci impongono di operare per la creazione di un unico Comando di Polizia Locale dei Comuni dell’Unione, al fine di poter al meglio impegnare le risorse umane a disposizione ed ottenere migliori risultati nel controllo del territorio, negli interventi sulle strade e in tutte le numerose incombenze che vedono coinvolta la Polizia urbana.

In futuro altre tematiche saranno certamente oggetto dell’azione dell’Unione dei Comuni, se il nostro operato di oggi produrrà risultati utili e convincenti.

 

Spesso, in questi mesi, con i Sindaci ci siamo detti che “l’unione è la forza”: sia questo il profondo convincimento di quanti sono impegnati in questo progetto, perché solo avendo chiaro il sostegno e l’aiuto che l’Unione stessa può offrirci, sapremo meglio operare perché la scommessa sia vincente.

Buon lavoro a tutti!

Eugenio

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