Oggi, 20 dicembre, ho compiuto 40 anni: un numero evocativo, un’età significativa. Un passaggio di vita particolare.
Il numero 40 ricorre molto spesso nella Bibbia.
Noè passò 40 giorni nell’arca. Isacco si sposò a 40 anni. San Paolo suddivide la vita di Mosè (che visse 120 anni) in 3 periodi di 40 anni l’uno. Mosè resta 40 giorni e 40 notti sul monte Sinai con il Signore prima di ricevere le tavole della Legge. 40 sono gli anni trascorsi dal popolo di Israele nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto. Regnarono 40 anni i re Saul, Davide e Salomone. Il profeta Giona predica per 40 giorni la distruzione di Ninive e 40 sono i giorni durante i quali i cittadini di Ninive fanno penitenza per ottenere il perdono di Dio. Il profeta Elia trascorse 40 giorni nel deserto e sempre 40 furono i giorni che anche Gesù passò nel deserto, subendo le tentazioni e uscendone indenne, prima di iniziare la sua predicazione. 40 sono i giorni durante i quali Gesù risorto appare ai suoi discepoli e li istruisce, prima dell’Ascensione e della Pentecoste.
Tutte queste circostanze bibliche nelle quali il numero 40 ritorna sono eventi molto diversi gli uni dagli atri, ma spesso accomunati dal fatto che Dio mette alla prova l’uomo prima di donare la sua grazia. Il numero 40 nella Bibbia si riferisce all’attesa: rappresenta il tempo nel quale potersi preparare per vivere una condizione o esperienza nuova.
Bene: se nei primi 40 anni sono stato messo alla prova ed ora devo ricevere grazie… sono a posto! 😉
Scherzi a parte, sono contento di quanto ho vissuto in questi primi 40 e ne ringrazio Dio. Ora entro nella fase dell’età “matura” consapevole di avere un bagaglio di esperienze da mettere ulteriormente a frutto.
A 40 anni è cominciato da un po’ il periodo nel quale si inizia a guardarsi indietro, a vedere come tanti momenti ed esperienze vissuti, che apparivano sconnessi fra loro, vengono invece uniti come in un unico disegno che prende forma. Vedere che la vita ha un senso è positivo e importante.
Oggi è stato bello passare in rassegna, nella mente, le tante persone alle quali devo dire grazie se sono quello che sono, alle quali devo dire grazie per le esperienze vissute insieme, alle quali devo dire grazie perché mi hanno fatto crescere. Voglio vivere la vita che ho davanti attingendo dal ricco tesoro dei 40 anni che ho alle spalle, nella consapevolezza che le prove mi hanno fortificato e che ho tante ragioni per dire grazie. A Dio e agli uomini.
5 Comments
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Tanti auguri Eugenio ! Spero che fra le belle esperienze ed i ricordi dei tuoi primi quarant’anni (io li compio fra tre mesi !) ci sia sempre un piccolo spazio anche per l’anno erasmus a Tolosa !
Un abbraccio,
Marco da Bruxelles
Marco Giorello 11 anni ago
Ciao Marco!!! 🙂 Certo! L’esperienza Erasmus la ricordo sempre con grande piacere (e ormai un po’ di nostalgia…). Che piacere risentirti: ti scrivo alla tua mail.
Vedo che tu sei ancora a Bruxelles 🙂
Buon anno e a presto!
Eugenio 11 anni ago
Ragazzi! e come si fa a dimenticare l’Erasmus?? E’ passata tanta acqua sotto i ponti, siamo tutti 40enni ma quei ricordi sono sempre presenti. Toulouse ha un posto speciale nel mio cuore, quell’anno mi ha fatto crescere e divertire tanto.
Io sono in Giordania con marito e figlio, giriamo il mondo con le UN. Eugenio ho letto la tua intervista e ammiro molto il tuo impegno italiano. Chapeau!
Sentiamoci!!
baci a tutti e due,
Giorgia
Giorgia Garofalo 11 anni ago
Ciao. Scusami ma non ti capisco. Se hai elencato cose “bibliche” serie (all’inizio) come puoi prosegure scruvendo “scherzi a parte”. Non è da te.
psergioit 11 anni ago
Sergio, il mio “scherzi a parte” non si riferiva certo alle citazioni bibliche; è evidente che era correlato a “se nei primi 40 anni sono stato messo alla prova ed ora devo ricevere grazie… sono a posto!”…
Eugenio 11 anni ago
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