Voto, cosa c’è dietro i numeri

A distanza di qualche giorno dallo straordinario risultato elettorale di lunedì 7 maggio, provo a fare qualche considerazione sul voto (i dati definitivi sono disponibili sul portale del Comune e sul sito del Ministero degli Interni; a questo link si trovano tutte le preferenze dei candidati al Consiglio comunale).

 

Il risultato che mi ha visto rieletto Sindaco al primo turno con il 54,42% dei consensi e che ha assegnato alla mia coalizione il premio di maggioranza è stato uno straordinario successo, un risultato senza precedenti nella recente storia amministrativa della città (dal 1994 a oggi, in 5 competizioni per l’elezione diretta del Sindaco, è la prima volta che la città sceglie al primo turno da chi vuole essere guidata).

La campagna elettorale

La nostra campagne elettorale è rimasta concentrata sui temi del programma che abbiamo elaborato e proposto alla città. Non abbiamo raccolto provocazioni, offese, tentativi di deviare l’attenzione su altri temi, strumentali tentativi di cavalcare situazioni di difficoltà create da altre istituzioni. Abbiamo fatto una campagna elettorale sobria, ma all’avanguardia, usando al meglio i nuovi media, senza tuttavia mai dimenticare il contatto diretto con le persone. Abbiamo saputo coinvolgere molte persone che hanno messo a disposizione il loro tempo per un’idea di città.

Siamo stati criticati da alcuni candidati e alcune liste, oltre che da una parte della stampa locale, per la campagna di raccolta fondi “5 euro sulla fiducia”; quella campagna – che per la prima volta in Italia è stata concepita con un mailing diffuso porta a porta – ha consentito di raccogliere quasi 10.000 euro, che di fatto hanno interamente coperto i costi della campagna elettorale. A giudicare del voto non siamo stati affatto penalizzati (come qualcuno sperava) da questa scelta coraggiosa. La trasparenza ha decisamente pagato. E in questi tempi nei quali molto si discute del finanziamento della politica ritengo che abbiamo fatto una scelta innovativa che diventerà prima o poi la modalità naturale con la quale finanziare la politica.

L’affluenza al voto

La partecipazione al voto ha fatto registrare anche nella nostra città, come in tutta Italia, un sensibile calo. Il dato finale di Cernusco è stato 65,31%, contro il 76,28% del 2007: quasi 11 punti percentuali in meno. Cernusco ha però avuto una percentuale di affluenza alle urne più alta di 3,35 punti percentuali rispetto a quella della media dei comuni milanesi che sono andati al voto.

Il calo dei partecipanti al voto è un dato sul quale riflettere: a prescindere dalle ragioni che hanno spinto così tante persone a starsene a casa (ragioni legate a fattori nazionali o a questioni locali) l’esercizio del diritto di voto resta un bene al quale non si dovrebbe mai rinunciare ma che – quando non esercitato – deve interrogare tutti sul suo significato.

Il Sindaco

Poche parole per dire che 8.613 voti – 1.420 voti in più di quelli presi della mia coalizione – sono un risultato importante che esprime la fiducia e l’apprezzamento dei cittadini. Sono anche 1.291 voti in più di quelli che raccolsi nel primo turno del 2007.

C’è poi da considerare l’enorme divario tra i voti del sottoscritto e quelli dei miei competitor: tra Comincini e il secondo classificato – che ha raccolto il 15,04% dei consensi – ci sono 6.233 voti e quasi 40 punti percentuali di distacco. Gli altri sono tutti sotto il 7%.

La coalizione di maggioranza

La coalizione dei 6 partiti e liste civiche che mi hanno sostenuto è passata dai 5.641 voti del 2007 agli attuali 7.193 voti.

Tenuto conto dell’astensione registrata il risultato è notevole: è la prima volta, da quando Cernusco elegge direttamente il Sindaco, che una coalizione a sostegno del candidato Sindaco vincente conquista la maggioranza assoluta dei voti espressi per le liste; la mia coalizione è passata dal 37,70% del 2007 al 52,89%.

Rispetto a 5 anni fa tutti i partiti e liste già allora presenti hanno visto incrementare i propri voti (nonostante l’astensione registrata). Il PD – il mio partito – è cresciuto notevolmente passando dai 2.897 voti del 2007 (dati dalla somma dei voti allora presi da Margherita e DS) agli attuali 4.079 (pari al 30% dei voti di lista) e si è imposto di gran lunga come il primo partito cittadino. La lista del PD è anche quella che ha raccolto il maggio numero di preferenze per i propri candidati: 1.644. Vivere Cernusco è passata dai 1.661 del 2007 (11,10%)  agli attuali 1.668 (12,26%) e si conferma come la lista civica cittadina più consolidata e radicata in città, la prima per numero di voti raccolti. Sinistra per Cernusco (il nome che Rifondazione Comunista si è data in questa competizione elettorale) ha ottenuto 817 voti: 5 anni fa si fermò a 742 (dal 4,86% del 2007 al 6% del 2012). L’Italia dei Valori – che pure non è riuscita ad entrare in Consiglio comunale – nel 2007 prese 208 voti (1,39%) ed oggi ne ha conquistati 273 (2%). La lista civica Tradizione e Futuro, che pure non ha sfondato (1,49%), ha ottenuto il miglior rapporto tra voti di lista espressi (203) e preferenze (192 schede su 203 avevano un nome), mentre SEL, con 153 voti (1,12%), ha invece ottenuto un risultato modesto.

 Gli alti candidati sindaco e gli altri partiti

I risultati degli altri candidati Sindaci e delle altre liste sono visibili in dettaglio nei link indicati in apertura di questo post.

Il PDL con il 16,81% dei consensi ha ottenuto il suo peggior risultato storico (peggiore di quello ottenuto da Forza Italia nel 1998 che era il loro precedente minimo). 5 anni fa Forza Italia ed AN raccolsero 3.974 voti (e Forza Italia fu il primo partito cittadino); quest’anno il PDL si è fermato a 2.287 voti (2.380 il suo candidato Keller). Un vero e proprio tonfo. Vittima delle lacerazioni interne e di una sostanziale incapacità organizzativa, il PDL locale ha allontanato molti dei suoi elettori.

La Lega – unico partito tra i perdenti – è riuscita ad incrementare i propri voti rispetto a 5 anni fa: nel 2007 raccolse 900 voti (6,02%), oggi ne ha totalizzati 982, pari al 7,22% (1.077 il suo candidato Mandelli). Tenuto conto delle “polemiche mediadico-giudiziarie” delle quali è protagonistaa livello nazionale, è un risultato non scontato e significativo.

Gargantini, con il PDL, è tra i principali sconfitti di questa competizione elettorale. Si era dato l’obiettivo di arrivare al ballottaggio e di battermi, ha tentato a più riprese di attaccare il PD per indebolirlo e portargli via voti, ma alla fine è rimasto sotto i 1.000 voti di preferenza, al quarto posto con il 6,05%. Certo, per una civica che si presenta per la prima volta non c’è male: la sua lista era una buona lista, con validi candidati e la campagna elettorale che ha condotto è stata – a mio giudizio – la migliore tra quelle realizzate dai miei competitor. La lista ha totalizzato 722 voti, pari al 5,67%. Ma se l’obiettivo dichiarato era quello annunciato è chiaro che il risultato ottenuto non può che essere deludente. Ha dichiarato di ambire a replicare quello che le civiche di Melzo riuscirono ad ottenere negli anni scorsi, senza però accorgersi (o facendo finta di non accorgersi) che le differenze tra quell’esperienza politica e la sua (ed anche tra quel candidato sindaco e lui) erano e sono enormi, imparagonabili. Se uno spara troppo in alto è chiaro che poi – a fronte di questi numeri – la valutazione non può che essere negativa. Dal 1994 ad oggi il miglior risultato di un outsider resta quello del dott. Benedetto Caputo (candidato di Obiettivo Cernusco) che nel 1994 ottenne l’8,5% dei consensi. Vivere Cernusco, come lista civica, ha sempre fatto meglio. Daniele Cassamagnaghi con la sua lista civica Il Naviglio, nel 1998, fece meglio. Quindi nessun risultato straordinario, anche perché in Consiglio entrano con solo un seggio, quello di Gargantini (che c’era anche prima).

Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto 706 voti (795 il suo candidato Aimi) pari al 5,19%: il risultato più basso ottenuto dai Grillini in provincia di Milano (ed uno dei più bassi in Lombardia), dove spesso hanno raggiunto e superato la soglia del 10%. Guadagnano comunque un seggio in Consiglio. Se si guarda al numero di preferenze ottenute dai candidati della loro lista, molto basso, si comprende come il consenso raccolto sia il frutto del malcontento verso la politica: nessun radicamento ma solo voto d’opinione. Ma il minor risultato ottenuto rispetto alla media degli altri comuni milanesi dice che i loro cavalli di battaglia qui erano armi spuntate, perché su gestione del territorio, ambiente, energie rinnovabili, rifiuti e partecipazione il nostro Comune ha già fatto scelte importanti ed ottenuto risultati lusinghieri. In qualche modo Cernusco è già un Comune 5 stelle e non ha avuto bisogno del Movimento grillino per attribuirsele…

L’UDC si ferma a 640 voti (4,70%) contro i 710 di 5 anni fa (4,75%) e per il secondo mandato consecutivo resta fuori dal Consiglio comunale per una manciata di voti. Gaviraghi ha raccolto 767 voti, pari al 4,84%. Il progetto di un “terzo polo” a Cernusco è morto prima ancora di nascere per la mancanza di un accordo tra le forze politiche che ambiscono a costruire tale prospettiva.

Giuseppe Colombo – già Sindaco di Cernusco dal 1985 al 1987 – ottiene 677 voti (4,27%) e le sue 3 liste ne totalizzano 554 (4,07% tutte e 3 le liste insieme). La Lista Colombo, presente anche 5 anni fa, ha ottenuto 234 voti (pari all’1,72%) contro i 320 (pari al 2,14%) di 5 anni fa. Mi pare evidente che non siamo di fronte al Leoluca Orlando locale. Ha annunciato la sua candidatura come il fatto più rilevante all’interno del centrodestra, ha dichiarato che sarebbe sceso in campo con 5 liste, ma alla fine ha arrancato a metterne insieme 3, ha basato la sua campagna quasi esclusivamente su attacchi al sottoscritto e alla Giunta uscente ed ha ottenuto un risultato insufficiente ad entrare in Consiglio comunale. Infatti, nessun seggio in Consiglio.

L’Unione Laica è passata dai 228 voti del 2007 (1,52%) ai 234 voti di questo anno (1,72%); il candidato Sindaco Patrizio Sirtori ha raccolto 293 voti. Nessun seggio in Consiglio. Null’altro da aggiungere.

Tu per Cernusco – la lista di giovanissimi capeggiata da Andrea Miedico – si è fermata a 230 voti – 1,69% – (268 per il suo candidato Sindaco), credo molto sotto le loro attese. Nel 2007 un’altra lista di giovani (che sosteneva Cassamagnaghi) si fermò a 184 voti. Nessun seggio in Consiglio. Non era facile per dei giovani alla prima esperienza politico-amministrativa poter sfondare, ma ho ammirato la tenacia e l’impegno che ci hanno messo; hanno fatto una prima importante esperienza politica e mi auguro che non vogliano abbandonare l’impegno per la città, qualsiasi strada decideranno di prendere!

 

Io sono davvero soddisfatto di questo risultato e dell’esito complessivo del voto. Ora archiviamo le elezioni (non prima di aver festeggiato degnamente in piazza) e torniamo a lavorare per la nostra città.

 

Eugenio

3 Comments

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  • Festeggiare a lambrusco
    la vittoria di Cernusco
    assai sarebbe riduttivo
    per un dato ‘sì estensivo.

    Si passi dunque allo spumante,
    quello buono e ben frizzante,
    chè l’Eugenio, udite, udite,
    le urne tutte ha riempite,

    ottenendo un risultato
    che poi non era ‘sì scontato:
    la vittoria al primo turno,
    roba quasi da saturno.

    E con che percentuale?:
    si, davvero eccezionale!
    E’ un dato che fa storia,
    e che a lui porta gloria.

    Gli avversari ha sbaragliato
    e ha loro tolto il fiato:
    chi oserà or confrontarsi
    sul passato e sul da farsi?

    Eppur era agguerrita
    la concorrenza, quand’è partita.
    C’eran molti personaggi,
    con i loro molti paggi.

    Son finiti tutti male
    (non so quanto a noi “cale”),
    ma se lo sono meritata,
    ‘sta notevole stangata.

    Fu la loro presunzione
    a portarli a perdizione:
    faccian ora contrizione
    imparando la lezione.

    Hanno perso vecchi arnesi
    e giovinotti pur tanto attesi.
    Ha perduto, poco saggio,
    qualche amico di passaggio

    che sembrava proprio certo
    di un bel responso incerto
    che imponesse, quale oltraggio!,
    d’arrivare al ballottaggio.

    Dunque, ha vinto Comincini,
    coi suoi meriti sopraffini:
    Il “ragazzo” è portato,
    e per sto compito par nato.

    Ha però anche trionfato
    tutto il suo comitato.
    Voglio dire, è l’intenzione,
    ha vinto pure la coalizione.

    Di sei gruppi messi insieme,
    accomunati da una speme:
    ‘sta città ch’è sul Naviglio
    governar col giusto piglio

    e, pur già interessante,
    farla anche più sgargiante
    mantenendo il vecchio “vizio”
    d’una politica di “servizio”.

    Perchè giusto questo è il “dunque”:
    non ha vinto un uom “qualunque”,
    e pur manco ‘na coalizione
    senza fini e motivazione.

    Ha vinto un gruppo ben guidato
    e giust’appunto motivato.
    Questo è centrosinistra,
    che non è parola “sinistra”.

    VINCENZO ORTOLINA

    Ortolina Vincenzo 11 anni ago Reply


  • Il mio augurio è che nei prossimi 5 anni (ma anche molto prima!) si sappia trovare finalemente una soluzione alle rotte aeree che stanno massacrando ogni giorno i nostri cieli.
    E lo dico perchè sono 5 anni ormai che se ne parla, senza vedere la luce in fondo al tunnel.

    Massimo

    Massimo 11 anni ago Reply


  • Sono d’accordo su tutte le analisi, in particolare sui grillini, che pure sono felice abbiano un seggio in Consiglio. Invece la lista Tu per Cernusco mi ha messo addosso una profonda tristezza, quasi depressione. Le proposte dei giovani per i giovani quali erano? Una città ancora più chiusa su se stessa con il ticket sul traffico e priorità varie ai residenti rispetto a chi viene da fuori Cernusco? Non si tratta di inesperienza, sono proprio idee vecchie per vecchi. Bocciatissimi, ragazzi.

    Giorgio 11 anni ago Reply


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