Emergenza Uboldo?

Ieri sera presso il Teatro Agorà si è tenuta la cerimonia per la consegna all’Ospedale Uboldo di una nuova MOC, donata grazie alla raccolta fondi promossa dal “Centro Ricerche e Studi dott. Gianni Mori”. In una sala strapiena c’è stato modo di ringraziare tutti quelli che si adoperano per il miglior funzionamento dell’Ospedale.

Ho colto questa occasione per esprimermi sull’attualità di questi giorni, circa le polemiche che hanno coinvolto l’Uboldo per la morte di una bambina di origine nigeriana, con accuse di mancata e ritardata assistenza per razzismo.

Sono naturalmente addolorato per la tragica vicenda che ha colpito la famiglia della bambina, e per questo considero mio dovere fare chiarezza rispetto al modo con cui la notizia è stata rimbalzata da alcuni mezzi di informazione nazionale.

Le inchieste avviate dalla Magistratura e dalle Autorità sanitarie devono senz’altro fare il loro corso, ma è da irresponsabili far passare l’Ospedale di Cernusco come un luogo in cui alcuni pazienti sono fatti oggetto di discriminazioni. I dati parlano chiaro e non lasciano dubbi circa l’atteggiamento del presidio ospedaliero: nel 2009 il pronto soccorso dell’Uboldo ha registrato l’accesso di 6.262 cittadini stranieri (di cui 286 stranieri temporaneamente presenti) su un totale di 41.119 accessi, pari al 15,25%. Il trend degli anni precedenti è simile. Nessuno ha mai lamentato nulla del genere. E in città le numerose associazioni che si occupano con costanza e impegno di integrazione non hanno mai denunciato nulla di simile.

L’attività svolta dal personale medico e sanitario dell’Uboldo è di qualità elevata. Le inchieste in corso stabiliranno se e quali responsabilità di tipo professionale esistono in questa specifica vicenda, ma ciò non ha nulla a che vedere con le rappresentazioni eccessive che ho letto ed ascoltato di recente da parte di organi di alcune Testate nazionali.

L’attaccamento espresso dai cittadini alla struttura ospedaliera locale è recentemente emerso chiaramente anche con il generoso contributo di molti per l’acquisto della nuova MOC, promosso dal “Centro Studi e Ricerche dott. Gianni Mori”. Non sono tollerabili affermazioni infondate che tendono a screditare nel suo complesso l’operato di professionisti che ogni giorno, con passione, si mettono a servizio di chi ha bisogno. Il rischio grave che si corre è quello di manipolare la verità dei fatti e compromettere la fiducia dei cittadini nella struttura sanitaria: sarebbe un grave errore e – questa sì – una discriminazione priva di fondamento.

Lasciamo lavorare la giustizia senza tirare conclusioni affrettate e soprattutto non trasformando un eventuale caso di responsabilità professionali in una inesistente querelle politica montata per altri fini, che danneggia sicuramente la famiglia colpita dal grave lutto e l’Ospedale con tutti i suoi utenti.

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Eugenio

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