Luci e ombre della nuova Legge regionale sulla Città Metropolitana di Milano

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha ieri approvato la legge regionale sulla Città Metropolitana di Milano, che definisce le competenze che la Regioneattribuisce al nuovo Ente nato con la Legge Delrio dello scorso anno.

Tra le funzioni di spicco la più importante è quella relativa alla pianificazione territoriale: la Città Metropolitana avrà un ruolo rilevante nella definizione dell’uso e nella tutela del territorio milanese, incidendo in modo più significativo di quanto accaduto con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale sulla pianificazione urbanistica che i Comuni realizzeranno.

La Regione ha riconosciuto un ruolo di Città Metropolitana anche sulle politiche del lavoro – e quindi sui temi dello sviluppo economico -, ma resta da capire quali saranno le risorse che saranno messe a disposizione.

Il fatto che sia stato stralciato dall’iniziale proposta di legge la costituzione di un unico parco metropolitano (che avrebbe unificato il Parco Agricolo Sud, il Parco Nord e altri parchi minori) consentirà di poter meglio coinvolgere i Comuni aderenti nel percorso di razionalizzazione del sistema dei parchi del milanese, nella consapevolezza delle diverse vocazioni che queste aree hanno e del ruolo che i Comuni devono esercitare: resta il fatto che sia necessario provvedere ad una razionalizzazione del sistema e ad un miglior coordinamento. Va poi stigmatizzato il fatto che dopo mesi di discussione su questa legge, ancora ieri la maggioranza regionale abbia avuto bisogno di una sospensione di due ore dei lavori consiliare per trovare “una quadra” su questo importante tema, quadra evidentemente non trovata se – con votazione a scrutinio segreto – è passata la proposta della minoranza di stralciare il tema del parco unico.

Sul sistema idrico integrato la Regione hariconosciuto l’importante esigenza di andare verso la costituzione di un unico ATO (Ambito Territoriale Ottimale), unificando all’ATO metropolitano l’ATO di Milano.

Risulta invece un profondo vulnus la decisone di non attribuire alla Città Metropolitana un ruolo strategico nel governo del sistema del trasporto pubblico locale, mantenendo inalterata – e per certi aspetti aggravandola – la dualità già esistente fra il Comune di Milano e la Provincia. Non esiste in Europa (e forse neppure al mondo) una Città Metropolitana che non governi l’insieme del sistema di trasporto pubblico, sia per l’area urbana del capoluogo che per l’esterno. Ritengo che i cittadini si aspettassero proprio sul tema del trasporto pubblico un ruolo nuovo e innovativo di Città Metropolitana, ma la scelta miope e poco coraggiosa non consentirà di poter dare risposte adeguate. Ora, però, si deve procedere celermente con gli altri Enti coinvolti alla costituzione dell’Agenzia per il trasporto pubblico, anche per non perdere le premialità previste dalla Regione: Città Metropolitana certamente farà la sua parte.

Non condivisibile anche la scelta di aver privato la Città Metropolitana della funzione legata all’agricoltura, essendo il milanese la più vasta zona agricola lombarda e fra le prime in Europa: tale funzione è stata sottratta a tutte le ex Provincie, tranne che a quella di Sondrio e francamente non si comprende la ratio di tale scelta, considerando anche le implicazioni legate al Parco Agricolo Sud Milano.

Sui sistemi bibliotecari – sui quali Città Metropolitana potrebbe certamente svolgere un ruolo di coordinamento importante – è stato approvato solo un ordine del giorno che appare debole rispetto alle esigenze espresse.

Non posso in conclusione non esprimere rammarico per il risultato finale partorito: se finalmente comunque una legge regionale c’è e la Città Metropolitana di Milano può strutturare la proprio attività con consapevolezza dei compiti, rilevo che è mancato coraggio politico e la comprensione che si era ad un importante punto di svolta nel governo dei territori e di alcune delicate e strategiche funzione. Il peso della scadenza elettorale del prossimo anno per rinnovare l’Amministrazione del Comune di Milano parrebbe aver giocato un ruolo improprio, costituendo un freno nel definire con coraggio e visione politica adeguata il ruolo che la nuova istituzione dovrà avere nel prossimo futuro.

 

Eugenio

1 Comment

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  • PER CONOSCENZA:
    2015 ott 9

    Il Comune di Brugherio ha affidato da tempo i servizi di igiene urbana alla società CEM Ambiente S.p.a., la quale ha proposto ai comuni l’adesione ad un protocollo che consenta loro di beneficiare di servizi di rimozione amianto a prezzi calmierati, ovvero con costi controllati. Una proposta cui l’amministrazione ha subito aderito con favore, visto la presenza in città di aree che necessitano questo intervento: “Parliamo soprattutto di stabilimenti ubicati nell’area industriale -ha spiegato l’Assessore all’Ambiente Marco Magni- qualche tettoia di privati e le coperture dell’ex canile“.

    Attraverso un portale telematico, CEM Ambiente sta conducendo un’indagine di mercato verificando tra le ditte operanti nel settore della rimozione, trasporto e smaltimento amianto, quelle che consentono di effettuare i lavori al prezzo migliore, ed entro la fine del 2015 ne verranno selezionati alcune da impiegare su quei comuni, tra i 51 che gestisce l’azienda, che hanno firmato il protocollo.

    Il progetto è destinato alle utenze private che possiedono aziende, case, garage, rimesse, coperture di pavimenti e qualsiasi struttura dove è presente ancora questo materiale altamente tossico e nocivo. La possibilità di procedere alla rimozione a prezzi contenuti è un’occasione da non lasciarsi scappare, soprattutto per coloro che hanno sempre tentennato proprio per il gravoso investimento economico che lo smaltimento avrebbe comportato.

    Una volta individuate le ditte che effettueranno i lavori, queste verranno indicate ai privati che vorranno usufruire del protocollo, e senza alcun intermediario saranno gli stessi cittadini a contattare le imprese e relazionarsi con loro sia per la fase lavorativa che per quella economica, e questo sarà possibile già dal 2016 a seconda di quando i privati vorranno iniziare i lavori.

    mauroluigi 8 anni ago Reply


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