Oggi anche il Senato – e quindi anche il sottoscritto – è chiamato ad esprimere la fiducia al nuovo Governo, nato dall’accordo politico e parlamentare fra M5S e PD (a cui si è aggiunta LeU). Voterò sì alla fiducia. Voterò sì al Governo nato da un’operazione impensabile solo 5 settimane fa, inutile negarlo; ma un accordo indispensabile per evitare l’aumento dell’IVA, far ritrovare centralità e ruolo attivo all’Italia in Europa, recuperare fiducia sui mercati con conseguenti minori costi sul debito, sopire odio e cambiare linguaggio politico, arginare derive illiberali e antistoriche rappresentate delle braccia tese di ieri in piazza.
Qui, seduto ad ascoltare il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio Conte, sento tutto il peso delle scelte che dobbiamo compiere e delle decisioni che dobbiamo assumere.