È in corso il Consiglio comunale per la valutazione delle osservazioni e controdeduzioni al Piano di Governo del Territorio della nostra città e per la sua approvazione definitiva. Il dibattito che è cominciato questo pomeriggio proseguirà nei prosismi giorni. Di seguito il testo del mio intervento in apertura della discussione.
È con soddisfazione che questa sera apro il dibattito sulle osservazioni e controdeduzioni al Piano di Governo del Territorio di Cernusco sul Naviglio, che in coda verrà sottoposto alla votazione finale di approvazione.
Una soddisfazione data dalla consapevolezza che in questi mesi – dall’adozione del 5 maggio scorso ad oggi – ciascuno ha fatto la propria parte fino in fondo; e l’ha fatta bene. Amministratori, tecnici, cittadini, professionisti, operatori: ciascuno ha esercitato le proprie responsabilità e i propri diritti in modo corretto e consapevole.
Le 250 osservazioni pervenute testimoniano il coinvolgimento della città nel processo di elaborazione dello strumento urbanistico; segno che questa Amministrazione ha saputo trasmettere l’importanza del momento, ha saputo mettere a disposizione gli strumenti necessari per analizzare i documenti e ha saputo stimolare l’attenzione che questo fondamentale documento merita.
Al tempo stesso, le osservazioni protocollate – che per numero di segnalazioni e proposte sono ben più dei 250 numeri di protocollo assegnati, assommando oltre 600 quesiti! – non hanno minato l’impianto generale del Piano, che esce quindi integro e rafforzato dalla fase successiva all’adozione del PGT.
Su 250 osservazioni raccolte, 21 sono state di carattere generale; di queste la grande maggioranza hanno riguardato aspetti tecnici del Piano delle Regole. Ciò significa che le scelte fondamentali contenute nel PGT non hanno subito critiche o attacchi di dimensione tale da far presupporre scelte errate.
L’unico tema che ha raccolto una pluralità di segnalazioni è quello che ha visto ridotte del 40% circa le aree ove il precedente PRG consentiva di trasformare una villetta in una palazzina di plurimi appartamenti. Tali richieste sono state avanzate per ragioni diverse: dalle esigenze di poter eseguire operazioni immobiliari non più perseguibili, a quelle familiari, a quelle legate al poter conservare per il futuro possibilità edificatorie. La nostra scelta politica, però, ha voluto tutelare un disegno complessivo della città, un visione strategica e d’insieme che non può certo essere difesa parcellizzando esigenze e pur legittimi interessi.
In questo, come in tutte le altre scelte operate ove ciò era possibile, la politica ha teso tutelare il bene comune, l’interesse generale, rispetto a quello particulare.
Nell’introduzione al dibattito sull’adozione del PGT – il 4 maggio scorso – sostenevo:
“Il Piano di Governo del Territorio disegna la città dei prossimi anni, con particolare attenzione alla tutela delle aree verdi non edificate e alle attività che lì si svolgono, all’offerta di servizi adeguati, alla progettazione di spazi per l’abitare che consentano anche ai giovani e alle fasce più deboli di avere accesso all’abitazione, all’uso delle energie rinnovabili e all’abbattimento dell’inquinamento anche attraverso forme di sperimentazione energetica, allo sviluppo delle forme di mobilità alternativa, al consolidamento della zona industriale in modo che possa tenere il passo con le trasformazioni del mondo economico.
Sono stati posti in primo piano i paesaggi della città e le loro differenze come principale elemento di riferimento del progetto, trattando l’edificazione come uno degli aspetti di un disegno d’insieme coerente e misurato.
In questa chiave – senza trasformare nuove parti di territorio e quindi senza prevedere nuove espansioni – sono state sostanzialmente ridimensionate e ridisegnate le residue previsioni del precedente Piano Regolatore Generale, che hanno pur sempre generato comprensibili aspettative, e sono state introdotte nuove regole per meglio inserire dette previsioni nel contesto urbano”.
Ecco: in quelle frasi sono sintetizzati i principali contenuti del PGT. L’esame delle 250 osservazioni pervenute consente di sostenere che non vi sono stati attacchi a questi capisaldi.
Non posso non annotare in questa sede come scarso sia stato il contributo dato dai partiti e gruppi politici alla fase delle osservazioni.
L’unica osservazione di carattere generale che possa definirsi politica in senso stretto – e cioè che è andata a fare valutazioni, peraltro critiche, sull’impianto generale del Piano, proponendo la revisione dei criteri guida e degli obiettivi strategici del PGT – è quella presentata dal rappresentante dell’Unione Laica per Cernusco. Pur non condividendone i contenuti devo dare atto che in questa sola osservazione si è fatto lo sforzo di una lettura d’insieme del PGT, opponendo critiche e scelte politiche alternative; anche se ne proponiamo il rigetto, ho apprezzato l’impegno e l’attenzione che è stato dato al tema.
Riconosco ai Consiglieri Cassamagnaghi e Angrisano di aver proposto osservazioni che aprono una discussione politica su tematiche specifiche, su argomenti nuovi non ancora dibattuti dal Consiglio, e – lo riconosco – interessante sotto alcuni punti di vista; non posso non dichiararmi dispiaciuto del fatto che per ragioni squisitamente tecniche le loro osservazioni (non sono le sole) risultano inammissibili; ma sul contenuto specifico proposto – che potrà certamente essere comunque oggetto di dibattito collegandosi alla discussione su altre osservazioni che hanno attinenza con i temi da loro sollevati – si può aprire un confronto politico interessante per la città.
Tutte le altre osservazioni pervenute si concentrano o su aspetti estremamente di dettaglio (una proprietà, un edificio) o su aspetti tecnici relativi alle regole del Piano, o su considerazione che, pur importanti, non modificano i contenuti e “il peso specifico” del PGT adottato.
Devo registrare che al di là di qualche dichiarazione stampa molto critica nei confronti del PGT, dal PDL non è pervenuta alcuna osservazione importante ed interessante: ne prendo atto, ma ciò dimostra che la politica non può essere fatta con comunicati se poi non vi sono proposte specifiche da sottoporre entro i tempi stabiliti dalle norme. Ho letto e ascoltato critiche legate ad una presunta eccessiva edificabilità del territorio per poi leggere ed ascoltare tesi opposte che sostengono che manchi lo sviluppo del territorio. A me pare che a qualcuno manchi invece una visione politica aggiornata della città e dei suoi bisogni. Quand’anche si presupponga che le proprie proposte non verrebbero politicamente condivise, è sempre bene “segnare il campo” con documenti specifici e concreti. Diversamente agli atti non resterà nulla della volontà politica e il tempo e – tra qualche anno – la storia locale non potranno che registrare il nulla.
Bene ha fatto il Consigliere Gargantini – che si trova nella stessa condizione dei Consiglieri Cassamagnaghi ed Angrisano – a presentare osservazioni su una tematica che sa già non trova attualmente sponde nella maggioranza; ma così facendo ha contribuito a rafforzare – anche agli occhi dell’opinione pubblica – le proprie convinzioni, i propri pensieri politici e la propria coerenza rispetto a quanto sostenuto, in quest’Aula come in altre sedi.
Consentitemi di dire che a seguito della campagna stampa fatta a mezzo di volantini anonimi e firmati, mi sarei aspettato qualcosa di più consistente in termini di osservazioni, con proposte che “smontassero” almeno alcuni dei capisaldi del Piano. Fa specie invece che il principale attore politico che si è speso in questa campagna contro il PGT non abbia presentato neppure una osservazione a sostegno delle proprie tesi.
Non voglio esprimermi sulla credibilità delle critiche veicolate la scorsa estate con i citati volantini anonimi e firmati; ma a fronte di un attacco ed una sfida politica non posso che trarne una conclusione politica: i cittadini di Cernusco sul Naviglio non hanno dato peso a quelle critiche e seppur qualcuno può non essere soddisfatto di qualche aspetto specifico, non sono pervenute contestazioni all’impianto generale del PGT, nel quale si condensano le scelte politiche che questa Amministrazione e questa maggioranza hanno proposto alla città, coerentemente con quanto annunciato nella campagna elettorale del 2007, partecipandole prima dell’adozione attraverso una pluralità di occasioni.
Ecco dunque spiegata la soddisfazione con la quale quest’oggi e nei prossimi giorni affronterò il dibattito sulle osservazione e controdeduzioni al PGT.
Sono consapevole della responsabilità che ci assumiamo nel dire “sì” o “no” (o in qualche caso “nì”) alle osservazioni pervenute: queste sono state valutate una ad una, con la massima attenzione, anche rispetto alle scelte fondamentali operate dal PGT adottato.
Ritengo che quanto si propone di accogliere vada a migliorare i contenuti specifici del PGT. E di questo sono grato a chi ha fatto pervenire le proprie considerazioni.
Mi riservo di intervenire nel corso del dibattito sugli aspetti specifici.
Cari Consiglieri, ci aspetta una “maratona” per la mole di osservazioni e controdeduzioni da esaminare e discutere e per le votazioni da effettuare: vi ringrazio fin da ora per la pazienza che avrete e per il contributo che vorrete dare alla discussione. Buon lavoro a tutti!
2 Comments
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1.L’art. 1 “Obiettivi quantitativi si sviluppo complessivo” del Documento di Piano del PGT – Disposizioni di Attuazione – fissa in 2.946 abitanti la crescita della popolazione, in base si parametri teorici, nei prossimi 5 anni. O è un errore o indubitabilmente rappresenta la maggior crescita mai stimata e mai riscontrata in nessun Piano Urbanistico Generale della città. Che significato ha non partire o non citare mai questa analisi prioritaria e preliminare che non ammette interpretazioni? Perché non si ha il coraggio e l’onestà di dire anche questo? Per arrivarci ho analizzato il passato constatando che:
POPOLAZIONE.
Il PRG 1984, a fronte di una previsione decennale (PPA 1994) aveva STIMATO una CRESCITA media annuale di n. 221 abitanti contro una CRESCITA EFFFETTIVA ANAGRAFICA madia annuale di n. 141 abitanti. La STIMA di crescita del PRG 1984, risulta SUPERIORE a QUELLA EFFETTIVAMENTE REGISTRATA (+80 abitanti).
Il PRG 2000, a fronte di una previsione decennale aveva STIMATO una CRESCITA media annuale di n. 284 abitanti contro una CRESCITA EFFFETTIVA ANAGRAFICA madia annuale di n. 304 abitanti (calcolata su 9 anni). La STIMA di crescita del PRG 2000, risulta INFERIORE a QUELLA EFFEFTTIVAMENTE REGISTRATA (-20 abitanti). La CRESCITA EFFETTIVA è di poco superiore al DOPPIO di quella del PRG 1984 (141 abitanti contro 284).
Il PGT 2010, STIMA una CRESCITA media annuale di n. 589 abitanti per un totale di 2.946 (5 anni). La PREVISIONE DI CRESCITA è di poco SUPERIORE al DOPPIO di quella EFFETTIVA del PRG 2000 (589 abitanti contro 284).
EDIFICAZIONE.
Del PRG 1984 siamo in grado di quantificare in mc. 606.646 (media anno = 75.831) la VOLUMETRIA COMPLESSIVA (fuori terra) realizzata tenendo presente che i dati disponibili vanno dal 1985 al 1992 (8 anni).
Il PRG 2000, aveva STIMATO una VOLUMETRIA COMPLESSIVA di mc. 426.390 (media anno = 42.639) sempre esclusi i P.I.I. Non è dato a sapere qual è la VOLUMETRIA COMPLESSIVA EFFETTIVAMENE CONCESSA. La STIMA era basata utilizzando il parametro 150/mc./abitante. Se fosse stata SIMATA con lo stesso PARAMETRO utilizzato per l’attuale PGT la VOLUMETRIA sarebbe di mc. 284.300 (sempre senza i PII).
Il PGT 2010, adottando il PARAMETRO 30 mq./slp/abitante STIMA UNA EDIFICABILITA’ COMPLESSIVA DI SLP pari a mq. 88.380, corrispondente (mediamente) a 294.600 mc. COMPLESSIVI. Se fosse stata STIMATA con lo stesso PARAMETRO del PRG 2000 (150 mc./abit.) la VOLUMETRIA POSSIBILE sarebbe di mc. 441.900.
CONCLUSIONI.
I PARAMERI teorici-virtuali utilizzati per le PREVISIONI URBANISTICHE – in ASSENZA DI DATI VERI E PROBANTI “giocano” un ruolo fondamentale per sostenere tesi e contro tesi e sono sempre da prendere con le “molle”. Quindi o saltano fuori i dati o si continua a navigare a vista.
La domanda da porsi (attesa l’onestà intellettuale delle mie indagini e fino a prova contraria su dati probanti) è la seguente: il PGT è davvero più CONTENUTO (negli sviluppi complessivi della Popolazione e quindi dell’edificazione) dei precedenti PRG? Dai “numeri” ricavati dal PGT sembrerebbe proprio di no.
O sbaglio io, o i conti con PGT non tornano o sono impietosi rispetto anche al recente passao. E nessuno se ne accorge o chi lo sa continua imperterrito nel sostenere che si costruisce il 40% in meno di non so che cosa.
(fine prima parte)
Sergio Pozzi 12 anni ago
(seconda parte)
2.L’art. 2 – stesso documento – s’intitola Monitoraggio. In buona sostanza:
Ogni 20 mesi il Comune controlla lo sviluppo anagrafico-edilizio programmato e se si “splafona” introduce misure correttive. Leggasi blocco dell’attività edilizia.
Detto blocco riguarderà il tessuto urbano consolidato stimato in 980 abitanti (zona di completamento, sopralzi, ecc. ma non la zona di suolo libero.
Confesso e ammetto la mia ignoranza: non ho mai visto nessuna normativa così indefinita e involuta del tutto senza “certezza del diritto”. E’ probabile che sia ritenuta NORMA ILLEGITTIMA e/o comunque da rivedere, indipendentemente da tutte le assicurazioni “politiche” sui sopralzi e ampliamenti che di conseguenza potranno tranquillamente essere “bloccati”. Con che faccia?
Come riuscirà il Comune a controllare, con semplici somme, lo sviluppo anagrafico-edilizio diventa difficile capirlo visto che NON RIESCE A PRODURRE UNA STATISTICA CHE E’ UNA. Dovranno fermare gli Uffici per controllare?
L’introduzione di misure correttive significa “varianti” al PGT?
Dopo che si è dichiarato che gli ampliamenti famigliari si potranno fare anche coi “sottotetti” (un’enunciazione che non vale la pena commentare) ora si apprende che anche i semplici sopralzi potranno essere diniegati, proprio laddove c’è il tessuto consolidato.
Una NORMA ingannevole e capestro. Una NORMA irragionevole che contraddice nei fatti, enunciazioni politiche di tutt’altra natura malamente rassicuranti.
Dopo molti anni ho assistito ad una parte del dibattito sulle controdeduzioni alle osservazioni in Consiglio Comunale. Poco importa se le “mie” sono state ritenute NON PERTINENTI, nonostante molte di esse siano improntate alla PROGETTUALITA’ di POLITICA GENERLE tali da potersi affiancare ai sette progetti qualificanti del PGT. Le osservazioni possono tranquillamente essere respinte per qualsiasi motivo purché non attraverso il metodo della sintesi espositiva (come ha fatto l’Assessore alla partita) che mi ha davvero stupito, di dubbia trasparenza e legittimità che ne hanno distorto e snaturato “alla base” la PROPOSITIVITA’. Eppure quando sono state rese pubbliche in via preventiva, tu Sindaco (almeno per alcune) avevi affermato, tirandomi le orecchie ancora una volta, che talune potevano essere state già proposte (da me) nella fase preventiva per essere esaminate. Quindi?
Non ritenere di pertinenza del PGT e della gestione del territorio il problema IDRAULICO (fognatura) della Città è l’esempio emblematico del nuovo che avanza o del vecchio che riemerge. Assieme alla votazioni bulgare tipo “pupi siciliani” (da ambo gli schieramenti) che la POLITICA o forse l’ANTIPOLITICA ha imposto.
Ho perfino assistito da una INTERROGAZIONE del tenore “Egr. Sig. Sindaco, la interrogo per sapere se le risulta che la PARTECIPAZIONE alla costruzione del PGT negli altri Comuni abbia avuto il successo di Cernusco”. Della serie "oh come siamo stati bravi".- fkChe dire?
Di questo passo la sala del Consiglio Comunale, sempre desolatamente vuota o semi – ma forse ora capisco il perché – si riempirà solo ogni quattro anni.
Sergio Pozzi 12 anni ago
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