Sulla questione dell’espansione del Centro Commerciale Carosello di Carugate da alcuni mesi si è sviluppata una sequenza di voci, di documenti, di dichiarazioni, di illazioni e di atti che vedono coinvolto anche il Comune di Cernusco sul Naviglio.
Non sempre quanto è circolato e sta circolando corrisponde al vero; in alcuni casi a notizie fondate si sommano illazioni e supposizioni (anche di cattivo gusto) che meritano un intervento per fare chiarezza.
In questi giorni, inoltre, il “Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Este delle Cave” (nato per loro stessa dichiarazione al fine di “rendere concreto il concetto di ‘consumo zero di suolo verde’ per un fronte unico nella difesa dei Beni Comuni: Acqua, Aria e Terra; valorizzare e tutelare il Parco Est delle Cave; fermare gli ampliamenti delle aree commerciali”) ha organizzato una conferenza stampa nel corso della quale ha ricostruito alcuni passaggi della vicenda e lanciato accuse – neanche tanto velate – indirizzate all’operato dalla nostra Amministrazione; scrivo quanto segue per fare ordine in questa vicenda e chiarire la posizione della nostra Amministrazione comunale.
Il post sarà un po’ lungo, ma per fare chiarezza è necessario toccare tutti i punti della vicenda.
Di cosa stiamo parlando
Il centro commerciale Carosello di Carugate (aperto nel 1997 ed ampliato fra il 2008 e il 2009, con una superficie commerciale di 51.000 metri quadrati) ha intenzione di ampliarsi, soprattutto per far fronte alla concorrenza che sarà generata della prevista apertura del centro commerciale più grande d’Europa che sorgerà a Segrate nella zona della ex dogana, ma anche per riposizionarsi nel mutato scenario commerciale. L’ipotizzato ampliamento coinvolgerebbe alcune aree già in uso al centro commerciale stesso (ambiti di parcheggio e ambiti occupati dall’ipermercato, che si restringerebbe) ed aree site nel comune di Cernusco sul Naviglio. La querelle in corso nasce dunque sul merito stesso dell’ampliamento e sull’impiego delle aree cernuschesi, oggi urbanisticamente destinate all’agricoltura. In particolare l’attenzione si è concentrata su un lotto (contornato in rosso nella cartina sopra) che si trova fra la tangenziale est, il parcheggio del centro commerciale e l’ambito di espansione della cava nella zona sud sottostante (area tratteggiata in giallo nella cartina sopra); l’unico accesso a quel lotto è consentito da un piccolo corsello presente sull’area del centro commerciale.
Gli esponenti del “Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Este delle Cave” sostengono che ci sia un accordo fra la proprietà del centro commerciale Carosello e le Amministrazioni di Carugate e Cernusco sul Naviglio per consentire l’ampliamento sulle aree indicate; sostengono inoltre che l’area tratteggiata in rosso sarebbe stata sottratta al Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) Est delle Cave proprio per consentire l’espansione del centro commerciale.
Un po’ di storia urbanistica
L’area in questione non è parte del PLIS e non vi è mai appartenuta. Con il Piano Regolatore Generale (PRG) adottato con delibera di Consiglio comunale n° 70 del 17 luglio del 2000 su quell’area era stato deciso di fare un Piano di Lottizzazione – PL 4 – con una destinazione urbanistica di tipo “industriale, direzionale, commerciale di nuova edificazione”. Le norme tecniche di attuazione del PRG prevedevano poi che la superficie commerciale realizzabile fosse di circa 13.500 metri quadri di slp su di una superficie territoriale di circa 39.000 metri quadri. L’approvazione definitiva del PRG (delibera di Consiglio comunale n° 30 del 28 giugno 2001) confermò destinazione e numeri (sopra la cartina con la destinazione urbanistica).
13 anni fa, quindi, quell’area venne identificata per espansione commerciale. Verrebbe da chiedersi: chi c’era allora aveva già in mente di far espandere il centro commerciale su quelle aree? E i difensori di quelle terre dove erano? Forse qualcuno di quelli si peritava di consentire le espansioni urbanistiche sul altro territorio, così come poi avvenuto nel decennio successivo…
La Regione Lombardia, nella delibera di Giunta regionale n° VII/9414 del 14 giugno 2002, nell’approvare definitivamente il PRG cernuschese, decise però alcune prescrizione e stralci: una di queste riguarda proprio l’area del PL4, che rientrando tra quelle previste nell’espansione del Piano delle Cave provinciale, venne stralciata e sulla cartografia urbanistica quell’ area diventa “bianca”, sospendendo così la sua destinazione originaria. Detta condizione resterà tale anche dopo la definizione del Piano Cave provinciale (approvato con DCR n° 8/166 del 16 maggio 2006) che non considera quel lotto all’interno del perimetro di espansione cave e quindi potrebbe tornare alla sua destinazione precedente e cioè quella commerciale definita nelle delibere consiliari comunali di adozione ed approvazione definitiva del PRG. Di fatto però , anche per le mutate condizioni politiche locali, nessuno si attiva al riguardo e l’area resta in qualche modo “sospesa”. Una cosa però è certa: quell’area non era assolutamente inserita nel perimetro del PLIS o di quello che in precedenza si chiamava “parco comprensoriale”.
Si giunge nel 2009 all’elaborazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) da parte della nostra Amministrazione. Un PGT che si è caratterizzato:
- per la volontà di non espandere il perimetro urbano rispetto a quanto previsto dal precedente PRG del 2000;
- per la volontà di ridurre le aree già destinate all’espansione urbanistica;
- per la volontà di ridurre i volumi complessivi già stabiliti dal precedente PRG del 2000;
- per la volontà di tutelare quanto più possibile le aree verdi esistenti, sia attraverso l’incremento delle aree da inserire nel vincolo del PLIS, sia attraverso una mirata attenzione all’attività agricola.
Il PGT viene adottato dal Consiglio comunale di Cernusco con delibera n° 29 del 4 maggio 2010; nei documenti elaborati emerge il raggiungimento degli obiettivi sopra citati:
- il perimetro di espansione urbana rispetto al PRG del 2000 non aumenta;
- le aree già destinate dal PRG all’espansione vengono ridotte del 40%;
- i volumi complessivi già previsti dal PRG del 2000 vengono ridotti del 40%;
- il PLIS vede incrementate le aree cernuschesi da 700.000 metri quadri a 3.200.000 metri quadri e all’agricoltura viene destinato un capitolo specifico dei 7 progetti del Documento di Piano, con l’impegno a destinare parte delle aree verdi di proprietà comunale all’ampliamento dell’attività agricola con particolare attenzione a quella biologica (sono 610.000 i metri quadri di proprietà comunali destinati a tale opera, 435.000 già assegnati e 175.000 che saranno assegnati nei prossimi giorni sulla base di specifico bando).
Nelle fasi di elaborazione del PGT ci si è interrogati su quale destinazione urbanistica dare a quell’area. Negli incontri avuti con tutte le forze politiche, di maggioranza e minoranza, comprese quelle non presenti in Consiglio comunale, non si è eluso il tema della destinazione di quell’area e della valutazione se confermare o meno, pur in riduzione, la destinazione commerciale impressa dal PRG del 2000 e poi sospesa per la vicenda del Piano Cave provinciale. Non ho documenti scritti o registrazioni audio o video di quegli incontri, ma l’onestà intellettuale degli interessati non può smentirmi: ricordo bene come anche esponenti di forze politiche di minoranza ritenessero accettabile la destinazione commerciale di quel lotto, considerato il fatto che si trattava di un’area interclusa e che già nel passato si fosse valutato di realizzare in quel lotto attività commerciali.
La discussioni portarono comunque la maggioranza a ritenere che fosse opportuno dare a quell’area una destinazione agricola, pur non essendo aprioristicamente contrari ad un suo uso commerciale; ma le ragioni di quella scelta sono meglio spiegate nella controdeduzione all’osservazione presentata su quell’area dalla proprietà dopo l’adozione del PGT.
Infatti Gelso Immobiliare spa, proprietaria dell’area, insieme ad Eurocommercial Properties Italia srl (proprietari del centro commerciale Carosello), in una osservazione al PGT presentata congiuntamente, hanno chiesto la modifica della destinazione urbanistica dell’area, domandando che – riprendo testualmente dalla loro osservazione – “venga destinata all’ampliamento della grande struttura di vendita/centro commerciale Carosello. (…) In subordine che all’area venga impressa in sede di approvazione del PGT una destinazione commerciale, che consenta altresì l’insediamento di funzioni complementari, che possano adeguatamente integrarsi con il contesto commerciale esistente ”. Nella stessa osservazione i firmatari affermano espressamente di aver posto in essere “un percorso comune volto ad addivenire all’ampliamento del centro commerciale carosello presso le superfici di che trattasi (…)”. Che ci fosse una volontà di espandere il centro commerciale, quindi, non era un segreto, ma una dichiarazione fatta in un documento pubblico e nelle mani di tutti i Consiglieri comunali fin dal 2010.
Il Comune, nella controdeduzione che ha respinto l’osservazione di Gelso Immobiliare spa e Eurocommercial Properties Italia srl, ha sostenuto che l’accertamento della vocazione ad espansione del centro commerciale esistente “avrebbe comunque presupposto ‘adeguate valutazioni condotte a scala più ampia rispetto al singolo confine comunale in relazione’, tra l’altro ‘all’accertamento dell’ambito di gravitazione della struttura commerciale da insediare’ in ampliamento ed ai ‘ vari aspetti di possibile incidenza (infrastrutturale, ambientale, paesaggistico, di dotazione dei servizi)’ (allegato A alla deliberazione CR n° VIII/352 del 13.03.2007).”, concludendo la controdeduzione con “il quadro del 2000” – quando il PRG decise la destinazione commerciale – “è cambiato sia quanto ai riferimenti normativi sia quanto alla situazione del territorio di Cernusco sul Naviglio e che eventuali proposte di insediamenti di grande distribuzione devono essere valutate d’intesa con gli altri Enti interessati, ivi compresa la Regione Lombardia”. Che tradotto significa: se ci saranno proposte di ampliamento del centro commerciale sarà la Regione a farsene carico attraverso un Accordo i Programma: noi non precostituiamo le condizioni per questo scenario e se mai arriverà una richiesta la valuteremo tenendo conto delle nostre esigenze, dei nostri criteri e dei nostri vincoli.
Quindi: urbanisticamente (e ovviamente politicamente) parlando quell’area non è mai stata nel PLIS e si discute sin dal 2000 del suo impiego per uso commerciale.
Aree agricole strategiche
Altro tema che diventa un’accusa nei nostri confronti da parte del “Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Este delle Cave” è quello di non aver indicato come “strategica” l’area agricola definita dal PGT del 2010 e di aver “brigato” perché la Provincia non la considerasse tale.
Al netto della trattazione urbanistica di cui sopra, è evidente che la definizione di strategicità di un’area agricola (per la quale rimando a alla DGR n° VIII/8059 del 19 settembre 2008) vorrà pur dire qualcosa e che se non tutte le aree agricole possono essere definite strategiche ci sarà pure una differenza fra quelle che sono tali e quelle che non lo sono. Parrebbe però che chi lancia accuse sul fatto che l’area in questione (sempre quella delineata in rosso nella cartina sopra) non abbia avuto la classificazione di strategicità voglia lasciare sottintendere cose pose poco commendevoli…
Nel PGT del 2010 ci siamo peritati di definire quali fossero gli ambiti agricoli strategici da tutelare: corridoi ecologici, alcuni ambiti del PLIS, aree di particolare pregio e interesse. Il PGT è stato vagliato dalla Provincia di Milano per la conformità al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e non solo ne ha superato il vaglio, ma ha ottenuto il plauso dei suoi tecnici e pure dei politici (l’allora Assessore al Territorio, in quota PDL, si espose in un pubblico elogio del nostro PGT proprio nella nostra città nel corso di una iniziativa politica organizzata dal suo partito).
Con l’avvio della revisione del PTCP la Provincia di Milano, nella primavera del 2012, ha inviato su supporto informatica (CD) a tutti i Comuni la bozza del nuovo strumento urbanistico provinciale perché venisse visionata e vagliata e si avanzassero prime correzioni e modifiche. Il vaglio di quella documentazione mise in luce una serie di incongruenze fra la bozza di PTCP da adottare e il PGT cernuschese in vigore: mancanza di tutti gli ambiti di espansione del PLIS inseriti nel PGT (2.500.000 metri quadri), assenza della definizione di strategicità per alcuni ambiti agricoli da noi rilevati tali, presenza della definizione di strategicità per alcuni ambiti agricoli da noi invece non considerati tali (tra i criteri principali la continuità territoriale).
Sulla base di queste considerazioni, il 18 aprile 2012 il Comune di Cernusco ha inviato con PEC (ore 15:23:17) la “richiesta di modifica e di inserimento di aree agricole di interesse strategico”. In quella richiesta si chiede di ampliare le aree del PLIS secondo quanto già stabilito nel PGT, di rettificare il perimetro dell’ambito di tutela paesaggistica del Naviglio secondo quanto stabilito dalla Regione e di inserire fra le aree agricole strategiche 3 diversi ambiti e di stralciare quello in prossimità del centro commerciale Carosello perché privo di quelle caratteristiche di strategicità previste dalle norme provinciali.
La Provincia però non fa in tempo ad adeguare i documenti urbanistici alle richieste fatte, poiché i tempi stringono e l’Ente ha l’esigenza di adottare celermente il nuovo PTCP. Ci viene quindi detto di attendere l’adozione del PTCP – che avverrà il 7 giugno 2012 con deliberazione del Consiglio provinciale n° 16– e di presentare in seguito apposite osservazioni. Cosa che avviene puntualmente il 6 settembre 2012, riprendendo integralmente la precedente nota di richiesta modifiche inviata alla Provincia in aprile.
C’è chi sostiene che l’osservazione al PTCP presentata da Gelso Immobiliare spa e Eurocommercial Properties Italia srl è stata fatta prima di quella del Comune di Cernusco e che contiene in allegato quanto poi il Comune stesso protocollerà il 6 settembre seguente e che tale fatto attesterebbe l’esistenza di un accordo previo sulla trasformazione dell’area e il via libera all’ampliamento del centro commerciale. Ritengo che la proprietà non abbia fatto altro che costruire la propria osservazione attingendo dalla nostra nota di aprile, trattandosi di un atto pubblico e noto.
La Giunta provinciale, con propria deliberazione n° 328 del 29 agosto 2013, da deciso di non accogliere integralmente la nostra osservazione laddove chiedevamo di introdurre nuovi corridoi ecologici in quanto “alla luce di approfondita istruttoria tecnica risulta che i corridoi proposti abbiano caratteristiche dimensionali troppo contenute”; di accoglierne invece il resto tra cui quello di dichiarare non strategica l’area agricola accanto al Carosello perché “non coerente con i criteri per l’individuazione degli ambiti destinati all’agricoltura di interesse strategico del PTCP”.
Chi lancia accuse farebbe bene a documentarsi meglio.
Quindi: l’area in questione non è strategica dal punto di vista agricolo perché interclusa e quindi non connessa apertamente con altri ambiti agricoli; non c’è stata nessuna operazione poco chiara sulla vicenda perché, come attestano gli atti, è stato il Comune di Cernusco già nell’aprile 2012 a chiedere la rettifica di quanto definito nella bozza del PTCP poi adottato nel giugno 2012.
La compravendita delle aree
C’è chi afferma che la compravendita dell’area interessata, passata di mano da Gelso Immobiliare spa a Eurocommercial Properties Italia srl nel luglio del 2012 per 3.000.000 di euro, sia la dimostrazione che ci sia un accordo previo per realizzare l’ampliamento del centro commerciale.
Quanto sinora descritto dimostra che le cose non stanno così. Potrei liquidare la questione sostenendo che non mi interessa quali siano i rischi commerciali che un imprenditore si assume. Di fatto è così. Vorrei solo far notare che a Cernusco sono numerosi gli imprenditori immobiliari che negli anni passati hanno acquistato aree AS previste nel PRG del 2000 per incrementare i volumi negli ambiti di espansione; tale aree AS erano però sovrabbondanti rispetto alle reali capacità espansive previste dal PRG; che cosa ne dovrei dedurre se utilizzassi i criteri di ragionamento di chi vede del marcio nella compravendita dell’area di cui sopra? Che a Cernusco c’erano accordi sottobanco per cui prima o poi anche le aree acquistate e non utilizzate ai fini delle espansioni urbanistiche sarebbero diventate edificabili comunque? Ma per favore! Con tutte le critiche che posso aver fatto al PRG del 2000 non mi sognerei mai di lanciare accuse così ridicole.
Quindi: la verità è che un imprenditore fa le sue scelte sulla base delle opportunità e dei convincimenti del momento e che si assume fino in fondo le responsabilità delle scelte fatte. Il Comune di Cernusco non ha concordato nulla, come dimostra la ampia trattazione di cui sopra. Potrei citare molti altri casi di investimenti andati male, anche a Cernusco…
Il paragone con la vicenda Decathlon di Brugherio
Il “Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Este delle Cave” sostiene che ci sia una profonda incoerenza fra la battaglia fatta sia da Carugate che Cernusco contro la realizzazione del nuovo centro commerciale Decathlon a Brugherio e quanto starebbe avvenendo sulla vicenda dell’espansione del centro commerciale Carosello. A me pare con sincerità e franchezza che sia davvero ardito e spericolato affiancare le due ipotesi…
Infatti: la realizzazione del Decathlon sarebbe avvenuta su aree PLIS, mente non è così per l’espansione Carosello; il Decathlon prevedeva di realizzare una superficie commerciale di 100.000 metri quadri su aree verdi già inserite nel PLIS, mente l’espansione del Carosello – per usare dati forniti da quanti hanno diffuso in rete informazioni in merito – sarebbe di 24.000 metri quadri, in buona parte su aree già impegnate (parcheggi e ipermercato); il nuovo centro commerciale Decathlon avrebbe necessitato di una nuova viabilità dedicata, che probabilmente avrebbe ulteriormente compromesso lo snodo viabilistico Carugate/Brugherio, mentre l’espansione del Carosello necessita di una adeguamento che, invece, potrebbe portare ad un complessivo miglioramento della circolazione nella zona.
Quindi: anche i bambini comprendono che le due operazioni sono incomparabili. Per ragioni oggettive, non per vezzo o per partigianeria.
Considerazioni finali
La mia Amministrazione si è certo distinta per la capacità avuta con il PGT di tutelare al meglio il territorio, di ampliare gli ambiti del PLIS, di considerare l’agricoltura come un ambito attivo da tutelare e incentivare. Il nostro PGT non ha stabilito che non si sarebbe più costruito, ma che si sarebbe costruito di meno e meglio. Abbiamo ricevuto molti riconoscimenti al riguardo quindi non temo accuse pretestuose ed infondate sul tema del Carosello, perché non si può fare un vaglio a prescindere dall’insieme delle scelte compiute.
Piuttosto, visto che fra quanti si sono già dichiarati contrari all’ipotesi ampliamento del Carosello, ci sono anche ex amministratori di Carugate, mi piacerebbe chiedere loro che cosa hanno fatto negli anni in cui sono stati in carica per meglio tutelare il loro territorio: quali ambiti territoriali hanno aggiunto al PLIS? Perché non hanno inserito e tutelato ad esempio il parco in adiacenza del centro commerciale ad est, sulla provinciale? Forse volevano sfruttarlo per un futuro ampliamento del centro stesso? Cosa hanno fatto per tutelare l’agricoltura? Perché nel loro precedente strumento urbanistico comunale hanno avallato e sostenuto l’ampliamento del centro commerciale stesso nelle dimensioni realizzatesi fra il 2008 e il 2009?
Trovo davvero ridicolo, pretestuoso, ideologico, quanto si va sostenendo; anche perché il Comune di Cernusco, nella variante al PGT adottata il 29 luglio scorso, ha ribadito il proprio no all’insediamento di centri commerciali sul proprio territorio. La nostra città non ospiterà nuovi centri commerciali. La situazione del Carosello è certo cosa particolare, poiché un ampliamento è cosa diversa di una nuova realizzazione: se e quando verrà presentata una proposta la valuteremo nel merito. Nulla è scontato.
Nelle accuse che da destra e manca (letteralmente….) giungono su questa vicenda io intravvedo un pressapochismo ideologico che certo non è utile. Non mi interessa entrare in inutili battibecchi sul tema: a fronte delle tante cose che sinora ho letto ed ascoltato ho ritenuto utile mettere in chiaro come stanno le cose, sulla base dei documenti, non delle trattazioni prive di sostanza, peggio se ideologizzate.
Sul tema sono più volte intervenuto in Consiglio comunale, ribadendo che l’interesse della proprietà per l’ampliamento c’è (come visto sopra già dichiarato in un atto legato al PGT nel 2010), ma che ad oggi non c’è una proposta specifica formalizzata, anche perché sino al 31 dicembre di questo anno ci sono norme regionale che impediscono ogni azione. Sarà interessante vedere cosa deciderà la Regione in seguito, non solo per i centri commerciali di nuova edificazione ma anche per l’espansione degli esistenti. La Regione potrebbe decidere che non se ne farà nulla e tutta questa vicenda assumerà i contorni della farsa…
Quindi: se e quando dovesse arrivare una proposta di ampliamento che coinvolgesse aree cernuschesi, l’Amministrazione comunale e la mia maggioranza valuteranno nel merito come comportarsi. Se non c’è una posizione pregiudizialmente contraria ad un’ipotesi di ampliamento, in seno alla maggioranza ci sono comunque sensibilità diverse (come è normale che sia) e ad ogni modo nessuno pensa che l’operazione si debba fare a tutti i costi: tale ipotesi non era e non è nel programma e quindi non siamo preoccupati se non dovesse mai concretizzarsi. L’Amministrazione, per quanto ampiamente argomentato, non opera in quella direzione, che comunque non teme; tutti gli atti parlano chiaro, ivi compresi gli ultimi adottati, quelli del luglio scorso sulla variante al PGT, che verrà definitivamente approvato il prossimo 19 dicembre. Se la Regione definirà che gli ampliamenti possono essere realizzati, se verrà presentato un piano vero e proprio, lo valuteremo sulla scorta dei criteri che hanno mosso la nostra azione politico-amministrativa in tema di urbanistica e ambiente.
PS: aggiungo postume (lunedì 09.12.2013 h 18.10) alcune importanti considerazioni relative alla tutela del commercio locale fatta dalla nostra Amministrazione in questi anni, che nella lunga trattazione fatta sopra avevo tralasciato, ma che certamente sono connesse alla discussione. Senza dover scrivere nulla di nuovo copio e incollo quanto ha scritto il mio Assessore al Commercio, Ermanno Zacchetti, in aggiunta a al mio post, questa mattina sul suo blog:
“Aggiungo una considerazione, da Assessore con delega al Commercio di questa Amministrazione. Mi/Ci si possono rimproverare errori e sono convinto che ciascuno di noi possa farne. Mi/Ci si possono muovere critiche politiche su scelte compiute, so/sappiamo che fa parte del ruolo che ricopro/ricopriamo. Credo però che mai in passato si siano messe in campo tante idee e tante azioni, alcune innovative non solo nella forma ma anche nei contenuti, per sostenere il commercio locale come fatto in questi ultimi anni da questa amministrazione. Azioni che confermano la volontà di sostenere e rafforzare prima di tutto l’unico centro commerciale che abbiamo voluto esistesse (e tutt’ora esiste) sul territorio di Cernusco: quello naturale del nostro centro storico, luogo commercialmente ambito e vivo nonostante la crisi economica e capace di rinnovarsi anche con l’apertura di nuovi negozi (gli ultimi due sabato scorso). Azioni – beninteso – che non avrebbero potuto compiersi senza un’azione condivisa con i commercianti, con il loro mettersi in gioco, con la loro partecipazione, in un’ottica pubblico/privato nuova e di reciproco coinvolgimento. Addirittura, come sempre ripeto spesso, io sogno una partecipazione dei commercianti ancora più proattiva e strutturata, che possa sopravvivere all’intraprendenza di un assessore e che possa vivere nel futuro di energia propria. Mi/Ci prendo/prendiamo almeno il merito di aver attaccato la spina per questa energia positiva che altri in passato non sono riusciti a fare, convinti che al di là delle parole dei detrattori del “tanto peggio, tanto meglio”, solo dalle azioni si possa giudicare una volontà anche politica.”
(Il post intero di Ermanno Zacchetti può essere letto qui)
5 Comments
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caro Sindaco Comencini, indipendentemente dall’azzardo nell’azzardare il confronto fra la DECATHLON e la richiesta di ampliamnto del CARREFOUR esiste a mio avviso una priorità che non è più possibile eludere, ed è quella del consumo del territorio. quest’area sarà pure stata inserita come area “Con il Piano Regolatore Generale (PRG) adottato con delibera di Consiglio comunale n° 70 del 17 luglio del 2000 su quell’area era stato deciso di fare un Piano di Lottizzazione – PL 4 – con una destinazione urbanistica di tipo “industriale, direzionale, commerciale di nuova edificazione” faccio notare che parliamo dell’anno 2000, sono passati ben 13 anni e sono stati anni di consumo sconsiderato, una sana riflessione forse andrebbe fatta. 51.000 mq di commercio mi sembrano già mostruosi di loro. con queste logiche continuiamo la devastazione dell’ambiente salvo poi piangere perché una tromba d’aria ci ha portato via il tetto della casa. Continuare a svendere il territorio significa condannare le generazioni future al disastro.
cordiali saluti giulia gervasoni
giulia gervasoni 10 anni ago
La invito a rileggere che cosa la mia Amminstrazione comunale ha fatto in questi anni a tutela del verde e dell’ambiente; i “51.000 mq di commercio” non so dove li abbia trovati… La superficie dell’area è una cosa, quanto si potrebbe eventualmente edificare in termini di superfici lineari lorde (slp) è cosa ben diversa… E comunque posso concordare con lei che superfici di quelle dimensioni sarebbero esagerate.
Eugenio 10 anni ago
Nel suo post, Signor Sindaco:
Di cosa stiamo parlando
Il centro commerciale Carosello di Carugate (aperto nel 1997 ed ampliato fra il 2008 e il 2009, con una superficie commerciale di 51.000 metri quadrati) …
Marco 9 anni ago
Badi bene, Signor Sindaco,
Io non sono contrario a priori all’ampliamento del Carosello. Vedere i casermoni che stanno sorgendo sulla “tangenzialina” mi fa stare molto peggio. Specialmente considerando il numero di appartamenti vuoti negli altri casemoni cresciuti come funghi sul nostro territorio negli ultimi 15 anni. Il problema vero sono le infrastrutture e i servizi. Per il nuovo Carosello le strade e i parcheggi (mai provato a uscire dalla tangenziale est a Carugate il Sabato pomeriggio?), per i casermoni che si riempiranno di nuove famiglie gli asili e le scuole (sono 25 anni che si parla di un nuovo polo scolastico e le ultime tre amministrazioni inclusa la sua non sono riuscite a costruirlo!
Marco 9 anni ago
Le case che stanno costruendo lungo la “tangenzialina” (la provinciale 121 che da Carugate posta alla Padana) sono il frutto di scelte rubanistiche fatte ben 10 anni fa. Pare incredibile, ma il Piano di Zona di edilizia convenzionata approvato allora dall’Amministrazione Cassamagnaghi ha visto la luce solo nell’ultimo biennio, dopo una lunga serie di vicissitudini prima amminstrativo-giudiziarie e poi di gestione degli interventi.
Il nuovo polo scolastico si farà: il Comune ha già stanziato le somme; siamo in attesa di avere risposta dal Governo se il progetto di realizzazione (di circa 7,5 milioni di euro) potrà essere stralciato dal Patto di Stabilità grazia all’iniziativa “Scuola” lanciata da Renzi. Stiamo procedendo al recupero dell’ultima area che serve per realizzare l’intervento; entro questo anno il progetto definitivo-esecutivo e il prossimo anno l’aggiudicazone e l’avvio dei lavori.
Eugenio 9 anni ago
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