Questa mattina alle 9.30 a palazzo Isimbardi si è riunito per la prima volta il Consiglio metropolitano milanese eletto il 28 settembre scorso.
La seduta è stata presieduta dal Sindaco metropolitano Giuliano Pisapia.
Il clima è stato quello “da primo giorno di scuola”: presentazioni, conoscenze, discorsi improntati in massima parte ad un profilo alto, disponibilità al confronto, consapevolezza dell’importanza del ruolo.
Nel suo discorso Pisapia ha sottolineato l’emozione di questo primo giorno, l’impegno e la saggezza che saranno necessari per costruire insieme lo Statuto della Città Metropolitana. Più volte ha fatto riferimento all’Assemblea costituente che fra il 1946 e del 1947 scrisse il testo della Costituzione, richiamando tutti i Consiglieri metropolitani a quello stile e a quel clima, improntato alla massima collaborazione, pur nel rispetto delle differenze politiche. Pisapia ha ricordato che abbiamo tempi limitati per redigere lo Statuto e che dovremo quindi lavorare concentrandoci su aspetti di rilievo. Ha fatto esplicito riferimento all’importanza di arrivare quanto prima all’elezione a suffragio diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano. Ha ricordato l’importanza della democrazia diretta e di come sarà rilevante inserire nello Statuto la possibilità per i cittadini di intervenire attraverso gli strumenti del referendum e della proposta popolare. Ha affermato che l’azione della Città metropolitana, a vari livelli, dovrà essere tesa ad una gestione dei problemi su aree più vaste di quelle nelle quelli oggi operano i Comuni, poiché problemi simili trovano più facile soluzione su scala più ampia. (Qui può essere letto il testo integrale del discorso di Pisapia).
Dopo il suo discorso sono seguiti gli interventi di quasi tutti i Consiglieri metropolitani eletti. Tranne che in un paio di casi le parole di tutti gli interventi sono state tese ad accogliere positivamente l’invito di Pisapia ad operare con un spirito costituente.
Nel mio intervento ho sottolineato come l’onere di dare sostanza al cambiamento atteso spetta al nostro impegno, al nostro coraggio e alla nostra saggezza. I cittadini sono “poco sul pezzo” rispetto alla Città Metropolitana, ma quando si esprimono sul tema si attendono cambiamenti su problemi che vivono quotidianamente, come ad esempio la questione della tariffa unica per i trasporti. Questo specifico tema ad oggi non è pienamente governabile dalla nascente Città Metropolitana ed ho ricordato come sarà necessario interloquire anche con il Governo ed il Parlamento affinché vengano introdotte le necessarie norme che possano consentire alle città metropolitane di governare pienamente settori che devono essere assolutamente di pertinenza di questi enti di area vasta.
Ho ricordato il lavoro che i Comuni dell’Adda-Martesana hanno avviato e stanno facendo sulle Unioni dei Comuni: un’esperienza all’avanguardia che potrà essere d’aiuto al lavoro del Consiglio metropolitano.
Ora, dopo questa prima seduta dal sapore particolare, ci sono dieci giorni di tempo per la costituzione dei gruppi consiliare e la designazione dei capigruppo: allora si definirà meglio la modalità operativa per la stesura dello Statuto; oggi è stato proposto un metodo, quello di costituire una commissione ristretta e rappresentativa di tutti (senza comunque escludere la possibilità di partecipazione e intervento dei Consiglieri che non vi faranno parte, ma non il voto) che elabori un testo base sul quale poi il Consiglio metropolitano si confronterà e deciderà, pur mantenendo le riunioni dell’assise per orientare i lavori della commissione stessa e aggiornarsi sui passi fatti. Si è fatto riferimento da più parti ad audizioni ed ascolto dei territori. Nei prossimi giorni si deciderà come meglio procedere.
(Integrazione del 10 ottobre 2014) Di seguito il video del discorso inaugurale del Sindaco metropolitano Giuliano Pisapia e il video del mio intervento.
Giuliano Pisapia:
Eugenio Comincini:
8 Comments
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Caro Eugenio,
complimenti per la tua elezione, mi fa piacere.
Al di là di tante chiacchere però, non esiste più (almeno in teoria) la provincia, è stata fatta la “città metropolitana”, la differenza più eclatante mi sembra che la prima era un organo eletto direttamente, la seconda un organo più lontano dal diretto controllo degli elettori.
Insomma, un passo indietro della democrazia.
Ugo 9 anni ago
No, non sarà così: già la legge Delrio prevede come e quando si possa riaffidare ai cittadini la scelta sul chi governa la nuova istituzione (al netto del fatto che elezionidi secondo livello non sono antidemocratiche, esistono in molti Paesi europei per organi di area vasta e che io mi sento legittimamente rappresentante di questa nuova istituzione). Quanto alle competenze sarà il lavoro che è cominciato ieri a definire quali saranno le competenze della Città Metropolitana: in molti già ieri hanno sottolineato che non potrà essere la fotocopia della Provincia. Ciò significa che alcune competenze saranno cedute alla Regione e/o ai Comuni. Non si cambierà solo la carta intestata: diversamente sarebbe un fallimento. Ma lavorerò perchè così non sia 😉
Eugenio 9 anni ago
Certo Eugenio,
ma essere legittimo rappresentante è una cosa, essere controllato direttamente o indirettamente dall’elettorato è cosa ben diversa.
Riguardo alle competenze, noto che c’è molta confusione all’interno dello stesso PD: mentre tu qui sopra dici che la città metropolitana ne cederà alcune a Regioni e/o Comuni rispetto alla vecchia Provincia; Fassino, nuovo presidente ANCI, parla di competenze SUPERIORI e, di conseguenza, di risorse necessarie superiori.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/10/12/fassino-spese-citta-metropolitane-maggiori-di-quelle-delle-ex-province/301090/
Non riesco a scrollarmi di dosso che queste riforme sembrino molto pasticciate e che spingano verso un sempre minore controllo diretto dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
Ugo 9 anni ago
He He… tanta confusione ma poi vedrai che nulla cambierà.
Mi sembra di lottare con questa confusione da decenni… Ed ora che porto la mia prima figlia alle elementari (“Eh no papà! Io vado alla primaria!”)… opps scusa… mi son confuso… dai che sono in ritardo che devo portare anche la tua sorellina all’asilo…. Pianto di 10 minuti…. “Ueeeeee… Ueee… Papà io non vado all’asilo… vado a scuola!”… Ah già, la scuola d’infanzia.
Per fortuna l’ultima va al nido! O meglio per fortuna non parla ancora altrimenti avrebbe anche lei qualcosa da ridire! Poi va al nido è un po’ un eufemismo… va ad ammalarsi e poi resta delle settimane a casa coi nonni… e io pago 🙂
Vabbhé, chiamiamola pure citta metropolitana… Così io poi dirò provincia e qualcuno avrà da riprendermi!
Penso che la politica non sia mai stata così lontana da me come in questo ultimo periodo… e si sta pure allontanando ancora di più!
Paolo Santini 9 anni ago
Ecco Eugenio,
credo che l’ultima frase di Paolo sia un sentimento piuttosto diffuso. La politica dovrebbe farsi carico della risposta.
E francamente il senato non elettivo e la città metropolitana non elettiva mi sembrano andare nella direzione sbagliata.
Ah, a proposito: sul sito del governo sta scritto che la CM è un organo elettivo di secondo grado (quindi, cittadini tagliati fuori) e potrebbe tornare l’elezione diretta a suffragio universale SE verrà emessa una legge statale, che non mi risulta esistere, correggimi se sbaglio.
http://www.governo.it/GovernoInforma/documenti/sintesi_legge_Senato.pdf
Ma parlare di un organo che NON E’ PIU’ a suffragio diretto universale, non ha il sapore di una controriforma, alla vista della quale chi ha regalato a noi una democrazia a suffragio universale trasecolerebbe?
Ugo 9 anni ago
Per poter giungere all’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano sono necessari due passaggi:
– che il Comune di Milano approvi un atto con il quale si articoli in zone dotate di autonomia amministrativa;
– che venga approvata la legge statale sul sistema elettorale.
La legge elettorale è il minore dei problemi: mi risulta che una bozza sia stata già confezinata da alcuni parlamentari e se non è stata ancora depositata lo sarà a breve; più complesso il primo punto, che comporta una forte volontà politica del comune capoluogo a procedere verso la concessione di alcuni poteri alle attuali zone. Sul tema la commissione consiliare permanente affari istituzionali di Palazzo Marino sta già lavorando: mi auguro che i delicati lavori vengano completati in tempo per la scadenza del 2016, in modo da consentire l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano.
Eugenio 9 anni ago
Una domanda, Eugenio. Nel tuo intervento parlavi della proposta di 3 future unioni di comuni, in Martesana, ognuna da oltre 100.000 abitanti. Quali sono?
Giorgio 9 anni ago
Si tratta di 3 possibili Unioni di Comuni corrispondenti alle aree dei 3 Distretti socio-sanitari di Cernusco, Melzo e Cassano.
Eugenio 9 anni ago
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