Questa mattina ho tenuto una conferenza stampa con il Prevosto della città, don Ettore Colombo, ed il responsabile dell’Area Housing Sociale della Cooperativa Farsi Prossimo, Paolo Grassini: il tema è stato la presentazione del progetto di accoglienza per rifugiati.
Ho ritenuto che su questo delicato e impressionante tema la nostra città non potesse rimanere a guardare: pur non avendo strutture di ampie dimensioni per accogliere numerose persone richiedenti asilo, ho ritenuto che fosse doveroso partecipare comunque alle opere e azioni di accoglienza mettendo a disposizione qualche spazio ed un progetto che potesse accompagnare chi sarà accolto a costruirsi un futuro nuovo e migliore. L’Amministrazione ha così messo a disposione un alloggio di proprietà comunale già in vendita e non ancora acquistato, da poter destinare a questa finalità: ospiteremo in quell’alloggio quattro persone. Anche la Comunità Pastorale cittadina si farà carico di accogliere alcune persone, mettendo a disposizione un altro alloggio di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Assunta nel quale saranno accolti altri quattro richiedenti asilo. La Cooperativa Farsi Prossimo – espressione della Caritas Ambrosiana e da lungo tempo impegnata nell’accoglienza e integrazione di persone straniere – si occuperà con uno specifico progetto di accompagnare i richiedenti asilo che saranno accolti.
Non si tratta certo di grandi numeri, ma di un segno di attenzione e civiltà verso una delle vicende più drammatiche che la nostra epoca sta conoscendo.
So bene che questa decisione potrà comportare anche polemiche, ma non ho timore nel sostenere che quanto facciamo è ciò che è giusto fare: il Comune non era obbligato a mettere a disposizione spazi per l’accoglienza, ma ho voluto cercare e trovare una soluzione perchè anche la nostra comunità sia coinvolta, poichè la costruzione del bene comune passa anche attraverso il coraggio di gesti che testimoniano valori di solidarietà e apertura. Valori di cui la nostra città è imbevuta.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nel suo primo messaggio di fine anno agli Italiani, nel 1978, ebbe modo di sostenere: “Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo”. In queste parole c’è il senso del nostro agire. Un piccolo gesto che vuole testimoniare questa attenzione e questa sensibilità, che sono proprie della storia e dell’identità di Cernusco sul Naviglio.
Qui di seguito la lettera aperta alla città nella quale spiego e dettaglio il senso di questa decisione.
Care cittadine, cari cittadini,
ormai da molto tempo e quotidianamente mass media, giornali e social network non fanno che riportare immagini e notizie che riguardano il tragico quanto straordinario fenomeno dell’arrivo in Europa di migliaia di rifugiati e profughi. Persone che fuggono da guerre e povertà, con la speranza di poter dare ai propri figli e a sé stessi un futuro migliore. Una desiderio che li spinge ad affrontare via terra e via mare viaggi estenuanti, consapevoli di poter trovare la morte invece che la felicità: ma appare a tutti evidente che chi decide di correre un rischio così alto è perché ha valutato ben più grave il restare in patria, con situazioni di guerra, violenza e fame evidentemente invivibili. Questo scenario drammatico a cui siamo costretti ad assistere e davanti al quale non è possibile né pensabile rimanere indifferenti ci interroga.
Dalle istituzioni ed organizzazioni civili come dal mondo religioso è arrivato l’invito, che suona come un vero appello, ad accogliere, aiutare e tendere una mano a famiglie, persone sole e bambini che arrivano nel nostro Paese, di passaggio o per rimanervi e qui cercare riscatto e nuova vita. Quanti cercano asilo politico per fuggire da situazioni catastrofiche non possono restare senza risposta. Un appello davanti al quale la nostra Amministrazione non ha voluto rimanere indifferente perché fermamente convinta che, quando si parla di ragioni umanitarie e di richieste di asilo politico, non ci si possa esimere dal fare la propria parte.
Nel corso dell’estate abbiamo quindi iniziato un percorso condiviso con la Caritas cittadina per poter arrivare ad elaborare un progetto di accoglienza che ci permettesse di dare ospitalità a un numero limitato di profughi, così da offrire loro adeguato accompagnamento durante la loro permanenza.
Questo progetto è costruito insieme alla Caritas cittadina e alla cooperativa Farsi Prossimo, due realtà con decine di anni di esperienza nel campo dell’accoglienza e dei servizi alla persona che già si stanno occupando di gestire l’emergenza profughi sul territorio di Milano e in altri comuni limitrofi.
La nostra Amministrazione ha predisposto un appartamento che può ospitare fino a un massimo di quattro persone. L’immobile è di proprietà del Comune ed era da qualche tempo messo in vendita poiché alloggio isolata rispetto al resto del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (case comunali) e poiché necessitava di ristrutturazione: non essendo stato ancora venduto è stato scelto per poter costruire questo progetto di accoglienza. Sono stati eseguiti alcuni lavori sull’impianto di riscaldamento e l’appartamento è stato ripulito e imbiancato, mentre è stato arredato con mobili messi a disposizione dalla Caritas. La Comunità Pastorale della nostra città metterà a breve a disposizione un secondo alloggio che potrà ospitare anch’esso fino ad un massimo di quattro persone.
I profughi che saranno accolti saranno seguiti passo dopo passo dalla cooperativa Farsi Prossimo la quale, oltre che fare da tramite con la Prefettura, riceverà una diaria giornaliera di 33 euro per ogni rifugiato accolto per gestire le necessità degli ospiti. È importante sottolineare questo ultimo aspetto per sgombrare il campo da sterili quanto inutili polemiche: questa Amministrazione non toglierà nulla ai cernuschesi e alla comunità, verso i quali sono confermati servizi e aiuti già previsti. La diaria che la Prefettura riconosce al soggetto attuatore del progetto – cioè la cooperativa Farsi Prossimo – serve a questa per sostenere le spese vive del progetto, le spese dell’alloggio e le spese di vitto; ai rifugiati sono riconosciuti (sempre entro i limiti della diaria pagata dalla Prefettura) 2,5 euro al giorno per le spese personali.
I rifugiati accolti, d’intesa con la Prefettura, potranno essere impiegati anche in lavori socialmente utili o in piccole manutenzioni di spazi pubblici cittadini: sarà questo un modo con il quale le persone ospeitate potranno in prima battuta aprirsi alla città che li accoglie.
Siamo fortemente convinti che la comunità cernuschese sia da sempre sensibile a temi quali l’accoglienza e la disponibilità nel fare la propria parte per il prossimo: molte associazioni e tanti volontari sono impegnati su questo versante. E lo hanno dimostrato più volte, partecipando a iniziative a sostegno dei più fragili e deboli. Interpretando questo sentire comune e accogliendo l’appello rivolto da più parti alle Amministrazioni comunali, abbiamo quindi deciso di fare la nostra parte. Pur piccola, certo, ma costruita con responsabilità e consapevolezza, nel pieno rispetto di chi accoglieremo e della nostra città.
Il Sindaco
Eugenio Comincini
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