Ci siamo: questa sera il grande conserto di Bocelli da piazza Duomo a Milano sarà il preludio all’inaugurazione dell’Esposizione Universale che si terrà domattina alle 12.
Ci attendono 184 giorni intensi di iniziative, appuntamenti, presentazioni, scoperte, assaggi, riflessioni, progetti, visite, accoglienze, confronti, dibattiti… Tutto orientato dal tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, un tema piaciuto, che ha fatto breccia, che ha acceso i riflettori del mondo su Milano e l’Italia. Perché il cibo piace: piace mangiare, piace parlare di buon cibo, piace stare a tavola, piace condividere, piace conoscere culture e tradizioni differenti, piace anche comprendere quale futuro ci attende circa l’alimentazione, piace capire come poter ridurre la fame nel mondo e limitare le disuguaglianze fra ricchi e poveri.
Expo è e sarà una grande occasione per il Paese. Già nei mesi precedenti l’apertura, l’Esposizione Universale si è caratterizzata come spinta per i territori, le aziende, i brand, il settore culturale, l’informazione, per ripensarsi, per trovare un modo per agganciare questa formidabile vetrina per il nostro Paese e per il mondo intero, che per l’Italia deve essere un volano per la ripresa economica.
Gli italiani a volte paiono compiacersi di ritardi e di cose che non funzionano: in certe occasioni sembriamo un popolo che gode del pessimismo e credo che la pesantissima crisi dalla quale ancora non siamo usciti abbia contribuito ad accentuare questo atteggiamento. Ma ritengo che Expo sia proprio l’occasione per cambiare atteggiamento, possa essere anche una “medicina” a questo strano male italico che porta prevalentemente a guardare gli aspetti critici: Expo attirerà persone dal mondo anche grazie ad un tema che piace alle persone comuni e non solo agli addetti ai lavori, contribuirà a far meglio conoscere l’Italia nel mondo, non solo attraverso i padiglioni dedicati presso l’Esplosione Universale, ma anche grazie al flusso di turisti che giungerà nel nostro Paese per visitare il sito espositivo e che coglierà l’occasione per ammirare l’Italia, le sue città, i suoi luoghi; e questa volta anche le città minori, i territori più defilati, hanno organizzato qualcosa per presentarsi e farsi conoscere, per accogliere i visitatori, per lasciare a chi sarà fra noi un buon ricordo del Bel Paese.
È possibile che nei primi giorni di apertura sarà necessario assestare l’organizzazione in base alle esigenze della realtà, ma questo è normale per un evento di queste dimensioni e di così lunga durata.
Mentre qualcuno gode nel criticare questa manifestazione, l’Italia è comunque riuscita a portare a Milano 141 partecipazioni ufficiali (un record per questo genere di evento); offrirà ai visitatori 66 padiglioni con tantissime cose interessanti da vedere, conoscere e assaggiare; ha saputo innovare nella tradizione organizzativa delle Esposizioni introducendo per la prima volta 9 cluster, padiglioni organizzati per identità e filiere; sono già stati venduti 10 milioni di biglietti prima ancora che vengano aperte le porte del sito espositivo; e il settore alberghiero già vede numeri molto positivi. In moltissimi ci hanno già creduto e molti altri si sorprenderanno nel vedere quanto è stato organizzato e realizzato: bisogna proprio essere #expottimisti 🙂
Sì, ne sono certo: Expo sarà un successo!
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