Cari amici del telesoccorso

Questa mattina ho letto su Il Giorno e su Cernusco in Folio due articoli che esprimono l’allarme degli utenti del telesoccorso per il cambio di gestione.

Credo opportuno e doveroso fare qualche precisazione rispetto a quanto emerge dalla lettura dei due pezzi.

Due premesse importanti; la prima: la Croce Bianca locale, che ha svolto il servizio di Telesoccorso per diversi anni, è sempre stata encomiabile e professionale nel proprio ruolo; li ringrazio per quanto hanno fatto sino ad oggi; la seconda precisazione: il servizio di telesoccorso continua ad essere offerto, non viene cancellato, ma cambia l’operatore che lo gestisce.

Perché è stata fatta la scelta di cambiare il gestore se i cernuschesi erano contenti dell’operato di Croce Bianca? La Provincia di Milano ha impegnato proprie risorse per gestire il servizio sul territorio del milanese: in un momento di gravi ristrettezze economiche la mano tesa della Provincia non può essere rifiutata. Risparmiare 20.000 euro (il costo del servizio in capo alla Croce Bianca) per ottenere la medesima prestazione a costo zero e con garanzia di professionalità sarebbe sciocco.

Certo – come sostiene Damiano Galbiati nella sua lettera, facendosi portavoce di chi si dichiara amareggiato da questo cambio – potrebbe esserci il rischio che qualche anziano abituato a voci e volti ormai noti sia restio a legare con in nuovi incaricati e che addirittura qualcuno possa rinunciare al servizio. Ma perché altri professionisti e volontari che, come quelli impegnati in Croce Bianca hanno scelto di dedicarsi a chi ha più bisogno, non devono essere a priori ritenuti all’altezza del compito da svolgere? Già, perché tra le righe della lettera di Galbiati si semina questo dubbio… E ciò non aiuta certo gli anziani a fare il passo del cambiamento. Anche i nuovi incaricati, oltre a svolgere un servizio telefonico finalizzato all’emergenza, sanno quanto sia importante il supporto psicologico e di calore umano verso persone spesso sole. Mettere in dubbio a priori questa capacità (sostenendo che “con l’arrivo di questi sconosciuti questo rapporto verrà a mancare”) è quantomeno poco bello… Non è difficile sostenere che quando Croce Bianca avviò il servizio la resistenza iniziale verso persone non note si presentò anche allora. Ma venne superata. Certo: oggi bisogna fare di nuovo questa fatica: ma bisogna accompagnare chi ha maggiori difficoltà, non soffiare sul fuoco della prevedibile diffidenza!

Sempre Galbiati, nella sua lettera, si chiede “se siamo così poveri da privare le persone bisognose di un filo diretto dove all’altro capo non rispondo operatori, bensì amici”? Ribadendo che i nuovi incaricati con sono dei freddi robot, ma professionisti che si dedicano a chi ha più bisogno (hanno anche loro un cuore e una testa per sapere come trattare con i beneficiari del telesoccorso), voglio precisare che la situazione finanziaria nella quale sono stati messi i Comuni italiani non consente di snobbare offerte come quelle proposte dalla Provincia di Milano. I soldi risparmiati sono infatti rimasti a disposizione del settore Servizi Sociali che ogni giorno è impegnato per far fronte alle crescenti richieste di aiuto che giungono da persone e famiglie messe in seria difficoltà dalla crisi economica. Non tutti i cittadini lo sanno – e non sono tenuti a saperlo – ma anche nella nostra ricca città, oltre alla solitudine di anziani che beneficiano della vicinanza del telesoccorso, ci sono persone e famiglie con sfratti esecutivi pendenti sulla testa, persone che hanno perso il lavoro e non ce la fanno più a campare, gente in difficoltà con le banche che si rivolge al Comune per un aiuto. L’Amministrazione comunale sta facendo i salti mortali per cercare risposte ai tanti problemi che vengono portati alla nostra attenzione, ma non possiamo fare i miracoli, soprattutto se le risorse vengono tagliate. Di recente è stato emanano un nuovo “bando crisi” (il terzo in due anni) per contributi straordinari a chi si trova in difficoltà a causa della perdita del posto di lavoro. Anche il risparmio di 20.000 euro da utilizzare per queste emergenze è importante.

Sono consapevole che questo passaggio di gestione del telesoccorso sia delicato: mi aspetto che chi ha più cuore sappia essere d’aiuto per far comprendere agli anziani diffidenti che ci si può fidare. Sarebbe un gesto di grande attenzione verso la comunità, fatta di tante esigenze e tanti bisogni che bisogna cercare di tenere insieme.

Eugenio

Post A Reply