Difficoltà dei Comuni: la presa di posizione di ANCI

Ospito volentieri sul mio blog l’intervento di Angelo Rughetti, Segretario Generale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), interventuto a seguito della presa di posizione che il Presidente nazionale Sergio Chiamparino (Sindaco di Torino) ha fatto venerdì scorso a Napoli.

(ANSA) – NAPOLI, 15 OTT – “Noi sindaci combatteremo una battaglia determinata e responsabile prima che finisca l’anno sulla manovra finanziaria. L’importante pero’ e’ che il governo non scambi la responsabilita’ con l’acquiescenza”. Lo ha detto Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e presidente dell’ANCI a margine di una sua visita a Napoli nella sede della Fondazione Maurizio Valenzi.
“Questa manovra finanziaria – ha spiegato Chiamparino – pone dei vincoli pesanti sull’attivita’ delle comunita’ locali. Molti colleghi sindaci mi dicono che non sanno piu’ da che parte tirare una coperta sempre piu’ corta. Ad esempio in diversi comuni sono state sospese molte mense scolastiche”. (ANSA).

di Angelo Rughetti*

Sette miliardi di euro in meno: questo è il buco che Comuni, Province e Regioni si troveranno a fronteggiare il prossimo anno a causa dalla riduzione dei trasferimenti erariali. Se poi si riflette  sui servizi pubblici che saranno coinvolti da questa tagliola è chiaro che le comunità locali nel 2011 avranno davanti un anno veramente duro. Mensa scolastica, trasporto locale, assistenza agli anziani, asili nido, solo per fare degli esempi, saranno i servizi che saranno tagliati o sui quali i cittadini saranno chiamati a pagare tariffe più alte.
Il federalismo fiscale il prossimo anno non risolverà questi problemi. Non sappiamo cosa accadrà dal 2012. Di sicuro un patto di stabilità meno ottuso e lo sblocco dell’autonomia fiscale potrebbero essere degli strumenti idonei ad alleviare gli effetti prodotti dai tagli lineari ai trasferimenti erariali e regionali. I Comuni, essendo gli enti di prossimità, avranno il compito peggiore. Saranno gravati dai tagli sia sul binario delle Regioni che su quello dello Stato e dovranno rendere conto ai cittadini con cui avevano sottoscritto patti amministrativi e politici.
Nei prossimi anni gli scenari europei e soprattutto italiani lasciano intravedere un ridimensionamento del tenore di vita. Una Repubblica federale, moderna e forte dovrebbe affrontare questo tema con decisioni e politiche condivise, scegliendo i settori sui quali investire e quelli sui quali fare un passo indietro. Le decisioni assunte sembrano invece appartenere all’epoca del centralismo; sembrano riportarci ai momenti della contrattazione istituzionale in cui ogni livello di governo del Paese prova a scaricare sull’altro il peso del ridimensionamento della spesa.
I Comuni hanno fatto più di altri. E’ giusto che siano rispettati e trattati in modo diverso dagli altri settori della Pubblica Amministrazione che in questi anni non hanno rispettato i vincoli europei, che non hanno impiegato le ingenti risorse di cui dispongono e che hanno prodotto deficit consistenti coperti con il debito pubblico.

*Segretario Generale dell’ANCI

Più chiaro di così…

Eugenio

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