La Facoltà di Scienze Motorie dà forfait

Con un comunicato del Comune è stata data notizia che la l’Università degli Studi di Milano ha informato l’Amministrazione comunale che non rinnoverà per il prossimo triennio la convenzione che ha visto la Facoltà di Scienze Motorie presente per tre anni nelle nostre strutture sportive.

In una lunga lettera del Rettore, prof. Enrico Decleva, viene motivata la decisione dell’ateneo milanese di restare nel capoluogo come legata ai rinnovati obiettivi strategici della Facoltà.

Gli organi accademici avevano sì deliberato – tra i diversi candidati possibili ad ospitare la nuova sede della Facoltà di Scienze Motorie – a favore della nostra città, ma il mutato contesto di riferimento (non solo economico) ed anche le rinnovate strategie di sviluppo della Facoltà hanno determinato il cambio nelle decisioni.

Smacco? Non direi proprio. Il rapporto costruito in questi anni di collaborazione è stato decisamente proficuo per entrambi gli Enti. Lo stesso Rettore, nella sua lettera, riconosce il valore di questi tre anni vissuti insieme.

Oggi, purtroppo, ragioni economiche legate alla difficile situazione che anche le Università vivono in quanto organi dello Stato – che patiscono quindi tagli ai bilanci, come i Comuni – hanno indotto a scegliere l’offerta per loro più conveniente.

Potevamo offrire di più? Decisamente no. Milano città può permettersi scelte che sono fuori della portata dei Comuni della nostra dimensione.

In questi anni le due ultime Amministrazioni avevano proposto diverse ed interessanti soluzioni per ospitare in via definitiva la Facoltà di Scienze Motorie nella nostra città: oltre i campi sportivi (con parte delle strutture in fase di rinnovo) erano state offerte aree per l’edificazione dei nuovi edifici, la Villa Alari (per altro richiesta avanzata dalla stessa Facoltà), collaborazioni con altri Enti del territorio per creare utili sinergie, l’ingresso e la collaborazione nella Consulta dello Sport. Ma il “no” non è stato determinato da quanto si è offerto, ma dalla valutazione e quindi dalla scelta dell’Università di valorizzare quanto già esistente nel patrimonio dell’Ateneo e da ragioni logistico-organizzative. Comprendo che se si decide (dopo lungo e tormentato travaglio) di restare a Milano con la sede e le aule per i corsi, fare la spola Milano-Cernusco per le attività motorie può comportare qualche problema… Se c’è la prospettiva di mettere su casa altrove, si può anche fare i pendolari, ma se si decide di restare dove si è perché non si hanno più soldi per costruire una nuova sede il discorso cambia.

Non posso negare di essere amareggiato. Ma non deluso o tradito. Ho la consapevolezza – riconosciuta dall’Ateneo e dal Preside della Facoltà, prof. Livio Luzi – che in questi anni siamo stati valido partner per un progetto che avrebbe portato molto valore aggiunto alla nostra città. Il contesto sfavorevole ci ha penalizzati. Peccato.

Sono certo che la vocazione sportiva della nostra città troverà altri validi partner per valorizzare il patrimonio che abbiamo, che fa di Cernusco la “città dello sport, dove lo sport è di casa”.

Eugenio

1 Comment

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  • […] (prima che tu sollevassi la questione in Consiglio), né avrei scritto del tema (prima di te) sul mio Blog, né tanto meno sarei ritornato sull’argomento nell’ultimo comunicato del Comune che ha […]

    Caro Claudio | Eugenio Comincini 13 anni ago Reply


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