25 Aprile: all’Agorà “Roma città aperta” nella versione restaurata

Tra le iniziative per celebrare il 25 Aprile, oltre a quelle tradizionali organizzate dal Comune e dall’ANPI, quest’anno merita di essere sottolineata questa bella proposta organizzata dal Cinema Teatro Agorà e dalla Libreria del Naviglio in collaborazione con l’ANPI locale ed il patrocinio del Comune di Cernusco sul Naviglio: si tratta della proiezione del capolavoro di Roberto Rossellini Roma città aperta – film del 1945 con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Vito Annichiarico, Nando Bruno – nella nuova versione restaurata dal “Progetto Rossellini” (formato dall’Istituto Luce Cinecittà, dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dalla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale) e che viene proiettato in oltre 70 cinema italiani da lunedì 31 marzo fino alla fine di aprile. È bello che ci sia anche il cinema della nostra città in questo gruppo privilegiato! (Qui l’evento Facebook).

Come è stato scritto, “Roma città aperta è il film simbolo di una nazione, del suo popolo, dei suoi valori, simbolo della Resistenza e di una nuova Italia che nasceva dal dolore della guerra. A distanza di quasi settant’anni, il capolavoro neorealista di Rossellini rimane un riferimento imprescindibile della cultura italiana: il film che ha rivelato al mondo il nostro cinema e la figura di Anna Magnani. (Qui la trama del film e altre notizie sulla pellicola)

“In Roma città aperta il titolo stesso rivela un’apertura inconsueta: la gente, non i borghesi (che vivono nascosti nei loro uffici) ma la gente del popolo, vive all’aperto, nella città. Se il film è la storia di un caseggiato, lo è in quanto quest’ultimo è un microcosmo che sintetizza (come un palcoscenico en plein air) la città intera: le nostre case già sono per Rossellini, nel ’45, le nostre strade, e non più degli interni; la vita privata, le storie d’amore, coinvolgendo gli altri, si svolgono alla luce del sole; e la clandestinità della lotta partigiana è una nuova prassi, che passa attraverso i tetti e non si cela nel basso delle cantine, e che collega in una rete articolatissima ciò che il nemico fa fatica a percepire, con le sue più vecchie coordinate culturali (ma già il nazista meglio del fascista: si veda la scena del maggiore Bergmann che ‘legge’ la città nel suo ufficio attraverso le fotografie quotidiane: il suo è però un sapere improduttivo). Rossellini, già oltre la guerra, vive nello spazio della modernità.” (Adriano Aprà).

Anche questa bella proposta contribuisce a celebrare nella nostra città il 69° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.

 

Eugenio

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