Unione dei Comuni della Martesana: un progetto innovativo

Questa sera alle 20 si riunisce il Consiglio comunale. Fra i punti all’ordine del giorno si discuterà l’adesione del Comune di Cernusco sul Naviglio alla costituenda Unione dei Comuni della Martesana, un’istituzione che in prima battuta si occuperà della gestione dei servizi sociali, dei nidi e delle politiche giovanili dei sei Comuni aderenti (oltre a Cernusco, Gorgonzola, Carugate, Pessano con Bornago, Bussero, Cambiago); la volontà politica prevede che in prospettiva venga affidata alla costituenda Unione dei Comuni anche la Polizia Locale e in seguito anche altri servizi potranno essere conferiti.

Si tratta di un passaggio per certi aspetti storico: sei Comuni con una popolazione di oltre 92.000 abitanti decidono di unire le loro forze e competenze politiche e tecniche per la gestione di alcuni servizi a favore dei cittadini, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza dei processi e dei servizi stessi e in prospettiva di ridurre la spesa facendo perno su una massa critica maggiore di quella che ogni singolo Comune può vantare.

Spesso di sente parlare di razionalizzazione della spesa e dei servizi offerti, con l’esigenza di intervenire anche sulle modalità con le quali i Comuni operano a favore dei loro cittadini: questa decisione di costituire un’Unione di Comuni fra Enti che non sono obbligati a farlo per legge (solo i Comuni sotto i 5.000 abitanti hanno l’obbligo di far partire gestioni associate con altri Comuni) rappresenta un elemento di novità e innovazione. I Comuni aderenti vogliono condividere responsabilità e percorsi al fine di migliorare l’azione amministrativa, offrire in prospettiva qualcosa di meglio di ciò che ogni Comune è in grado da solo di proporre alle rispettive comunità, favorire quindi l’integrazione fra i territori, armonizzare l’esercizio delle funzioni e dei servizi attribuiti, esercitare un’efficace influenza sugli organismi sovra territoriali, rappresentare un esperimento innovativo al quale anche altri possono guardare con interesse.

ANCI, Regione Lombardia e Città Metropolitana seguono con attenzione questa nostra decisione: infatti la costituenda Unione dei Comuni della Martesana risulterebbe la prima della Lombardia per numero di abitanti coinvolti (destinata a crescere sino a circa 115.000 abitanti se tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 – come appare verosimile – anche i Comuni di Cassina de’ Pecchi e Gessate aderiranno) e la prima della Lombardia costituita fra Comuni non aventi obbligo. Oggi l’Unione dei Comuni lombarda più grande conta 32.000 abitanti, meno dei residenti della sola Cernusco… Si tratta anche di un’esperienza che può dare significative informazioni anche per il processo di costituzione delle Zone Omogenee che Città Metropolitana deve percorrere.

Cosa cambierà per i cittadini? In prima battuta nulla: i servizi continueranno ad essere resi su base comunale, con l’accentramento invece di alcune funzioni altamente specialistiche. In prospettiva si tenderà ad una progressiva omogeneizzazione dell’offerta, assestandosi sui livelli migliori.

Cosa cambierà per i dipendenti coinvolti? Auspichiamo un miglioramento delle professionalità, in quanto –grazie all’integrazione di diverse competenze ed esperienze provenienti dai diversi comuni – il personale potrà specializzarsi e acquisire nel confronto nuovi modelli operativi e beneficiare di un costante aggiornamento. Il personale che oggi segue i servizi che verranno conferiti all’Unione in massima parte proseguirà ad occuparsi delle medesime questioni sotto il nuovo Ente: il personale amministrativo che non verrà direzionato all’Unione sarà a disposizione dei singoli Comuni di appartenenza per coprire nuove funzioni.

Cosa cambierà per la finanza pubblica? La legge impone che la costituzione delle Unioni debba avvenire senza incremento di spesa per il personale: è anzi possibile che i Comuni, facendo economie di scala, possano avere a disposizione più risorse umane per coprire le proprie esigenze amministrative. La spesa dell’Unione sarà quella che ogni singolo Comune, annualmente, deciderà di trasferire per gestire i servizi resi dal nuovo Ente.

I Comuni aderenti “spariranno”? Niente affatto: ogni Comune continua ad esistere e funzionare , gestendo tutte le funzioni non trasmesse all’Unione. Non si tratta infatti di una fusione fra Comuni, ma di una diversa modalità di gestione – condivisa – di alcuni servizi.

Quale legame ci sarà con i singoli Comuni? Ogni comune sarà rappresentato dal proprio Sindaco e da tre Consiglieri Comunali scelti da ogni singola assemblea locale( 2 tra gli esponenti di maggioranza e 1 tra gli esponenti di minoranza).

A garanzia della rappresentatività politica degli Assessori delegati alle materie trasferite all’Unione viene istituita la Conferenza degli Assessori comunali costituita dagli Assessori dei Comuni, dai responsabili di servizio e dai componenti della Giunta dell’Unione delegati dal Presidente: tale organismo ha una valenza propulsiva e consultiva per la gestione delle funzioni.

L’Unione dei Comuni della Martesana è una grande sfida: abbiamo davanti a noi la possibilità di innovare profondamente le modalità di gestione della Pubblica Amministrazione attraverso uno strumento nuovo, indicato dall’ANCI e dallo Stato come un percorso utile a razionalizzare le spese e migliorare i processi. Sappiamo che questo nuovo Ente, per le dimensioni che avrà e la popolazione che rappresenterà, potrà dare  maggiore forza al territorio della Martesana anche nella partecipazione a bandi per risorse e progetti.

Come ogni sfida ci saranno difficoltà e fatiche da sopportare: lo faremo consapevoli di avere davanti a noi una straordinaria occasione per dimostrare che anche la Pubblica Amministrazione sa rinnovarsi e sa innovare, gestendo al meglio la spesa e il personale con l’obiettivo di offrire ai cittadini, ai territori e alle comunità di riferimento servizi migliori.

 

Eugenio

4 Comments

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  • Progetto interessante, spero che anche Cassina e Gessate aderiranno, e magari in prospettiva altri comuni. Piccolo refuso: nell’elenco “Carugate” è scritto due volte, (oltre a Cernusco, Gorgonzola, Carugate, Carugate, Bussero, Cambiago).

    Una domanda: avevo letto da qualche parte che nell’Unione Cernusco sarà “comune capofila”? E’ corretto? E che significato ha questa denominazione, semplicemente ha proposto il progetto o ha qualche ruolo istituzionale specifico?

    Giorgio C 9 anni ago Reply


    • Grazie per la segnalazione del refuso 🙂 Mancava Pessano con Bornago… Ho corretto.
      Ci siamo spesi molto per questo obiettivo. Non esiste un “comune capofila”: a turno l’Unione viene presieduta da uno dei Sindaci dei Comuni aderenti. Cernusco ospiterà la sede dell’Unione: gli organi di governo e gli uffici amministrativi centrali saranno ospitati nella nostra città.

      Eugenio 9 anni ago Reply


  • Buongiorno, farete un uscita pubblica per spiegare alla cittadinanza che cos’e’ l’unione????

    marco 9 anni ago Reply


    • Sabato 13 giugno alle 14.45 in Filanda a Cernusco l’iniziativa con tutti i Comuni aderenti e con ospiti il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il Sindaco metropolitano di Milano Giuliano Pisapia e il Presidente regionale di ANCI Roberto Scanagatti. Ci saranno altri incontri sul territorio – alcuni ci sono già stati – per far neglio conoscere la nuova realtà istituzionale.

      Eugenio 8 anni ago Reply


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