Mobilità ciclabile: serve un fondo per sviluppare le reti cittadine

«Non esiste l’uovo o la gallina, c’è solo l’infrastruttura. Non servono le campagne tipo “vai in bicicletta, dai”. Solo le infrastrutture contano. Le persone che dicono “Non è possibile” sono il problema: non hanno visione e non conoscono la mobilità del futuro». Mikael Colville-Andersen, urban designer a Copenhagen, ha raccontato bene a ‘Presa Diretta’ di Riccardo Iacona, su Rai Tre (puntata dell’8 gennaio 2018, qui), come gli amministratori della capitale danese sono riusciti a convincere il 62% dei cittadini a scegliere la bicicletta anziché l’auto per spostarsi in città, anche da parte di chi proviene dalle città della cintura periferica. Demagogia? Utopia? Illusione? No, in Danimarca non sono impazziti: ci sono le infrastrutture.

Il nostro Paese lo scorso anno ha approvato un’importante Legge quadro sulla ciclabilità (qui i dettagli) che finanzia lo sviluppo delle principali infrastrutture ciclabili. Questa legge inoltre fa rientrare la ciclabilità all’interno di una strategia di mobilità che diventa prioritaria nei centri urbani e per lo sviluppo del turismo nel nostro Paese. Sono a disposizione 370 milioni di euro per sviluppare – tra l’altro – 5.000 km di ciclovie turistiche. Un importante passo avanti per l’Italia. Sono soldi veri, già disponibili: la collaborazione fra Governo, Regioni e città sta facendo sviluppare i progetti esecutivi da realizzare.

Come ha detto il Ministro Graziano Delrio in sede di approvazione finale della Legge sulla ciclabilità, “Per avere sempre più ciclisti dobbiamo avere più piste ciclabili e più sicure”.

Nella mia città, Cernusco sul Naviglio, nei 10 anni nei quali sono stato Sindaco abbiamo investito molto sulla ciclabilità, realizzando numerose nuove piste ciclabile, secondo un disegno di connessione fra le piste cittadine stesse e quelle delle città vicine: oggi Cernusco sul Naviglio è dotata di circa 50 km di piste ciclabili su circa 110 km di strade urbane. Durante i due mandati amministrativi abbiamo investito sulla mobilità dolce anche attraverso la creazione di un grande bici park (400 posti) nei presi della stazione cittadina della metropolitana; abbiamo sviluppato con altri Comuni vicini un sistema di bike sharing per favorire la mobilità verso il lavoro e la condivisione con i mezzi pubblici; abbiamo avviato un progetto che nell’arco di un triennio vedrà realizzati interventi su tutti gli incroci fra una ciclabile ed una strada urbana per migliorare la sicurezza della mobilità, omogeneizzando segnaletica e attraversamenti. Oggi Cernusco è probabilmente la città milanese dove è più semplice e bello muovesi in bicicletta e dove moltissimi scelgono questo mezzo per i propri spostamenti. È vero: le infrastrutture sono fondamentali per far aumentare il numero di persone che scelgono la bici per muoversi.

Credo che queste scelte politiche siano positive e vadano sostenute ed ampliate. La Legge quadro stabilisce anche che i piani regionali della ciclabilità definiscano gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili urbane ed extraurbane; bene: è un presupposto importante per ampliare ed integrare la rete sui territori. Ritengo quindi che ora sia necessario costituire un fondo di risorse nazionali (e regionali) che permettano ai Comuni di ampliare la rete urbana – privilegiando i percorsi ciclabili casa-scuola e casa-lavoro – e connetterla al meglio con le dorsali provinciali, regionali e nazionali: un fondo che possa mettere a disposizione dei Sindaci e dei Comuni un euro aggiuntivo per ogni euro di risorse comunali impegnato sulle reti ciclabili. Per i Comuni significherebbe dimezzare il costo di realizzazione dell’investimento. 50 milioni di euro all’anno dal fondo statale consentirebbero di realizzare almeno 1.000 km di nuove piste ciclabili cittadine. Un incentivo con risorse pubbliche permetterebbe quindi anche alle infrastrutture locali di ciclabilità di crescere. Perché, come sosteneva Mikael Colville-Andersen parlando del caso di Copenhagen, “solo le infrastrutture contano”.

A quanti sono interessati ad approfondire questo tema consiglio di prendersi un po’ di tempo (un’ora e tre quarti) e vedere tutta la puntata di ‘Presa Diretta’ dal titolo “La bicicletta ci salverà”, andata in onda su Rai Tre lunedì 8 gennaio 2018.

 

Eugenio

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