La crisi e le pensioni: serve più coraggio

Open Spending analizza la spesa pubblica dei Governi del mondo, mettendo a disposizione i dati per tutti i cittadini: un modo per conoscere con trasparenza ed esattezza come vengono impegnati i soldi pagati in tasse e imposte.

In questa interessante analisi degli esperti del portale sono raccolti i dati della spesa pubblica italiana tra il 1996 e il 2008 (cliccando sui rettangoli è possibile visualizzare il dettaglio regionale): e analizzando questi dati appare di tutta evidenza la mole enorme di risorse utilizzate per le pensioni. Nella crisi nera nella quale l’Italia si trova a causa dei propri conti pubblici, come si fa a non intervenire sulle pensioni, allungando l’età lavorativa, quando la spesa principale dello Stato è legata a “Previdenza e Integrazioni Salariali”: 285 miliardi di euro, il 37,85% della spesa pubblica?!

Certo, ci sono ambiti che necessitano di essere oggetto di pesanti interventi (amministrazione generale in testa e molto altro). Si potrebbe pensare di creare –come accade altri Paese – un unico corpo di sicurezza anziché averne 4 o più (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Guardia Forestale) oltre all’esercito (e alle Polizie Locali). E altre proposte si potrebbero sprecare. È chiaro che l’evasione fiscale è da aggredire con forza (l’ho già scritto e sostenuto qui e sottoscrivo il Prodi-pensiero riguardo all’importanza della ricevuta fiscale). Ma per far quadrare rapidamente e strutturalmente i conti dello Stato non si può attendere né di realizzare molteplici riforme su vari ambiti, né gli esiti di controlli fiscali (che sono comunque da attivare), soprattutto se il personale a disposizione dello Stato per questa caccia al ladro è sottodimensionato…

Ho grande rispetto per gli operari e la gente che fatica per lavorare e ottenere una pensione onorevole: vengo da una famiglia che, in questo senso, ha fatto solo sacrifici. Ma è oltremodo importante preoccuparsi di chi il futuro ce l’ha tutto davanti a se, di chi è giovane e deve avere certezze riguardo al proprio avvenire. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo occidentale sviluppato, ci si sta accorgendo che si sta vivendo un tantino sopra le proprie possibilità… Del resto se l’età media della vita si allunga e si fanno meno figli, il sistema non ha molte possibilità di sostenersi e restare in piedi così come è.

Si intervenga in ogni ambito della spesa pubblica, ma la fetta più grossa della torta – quella per la spesa pensionistica – non può certo restare intera. Serve più coraggio.

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Eugenio

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