Lo scrivo con la delicatezza che la questione richiede, ma senza tentennamenti: io condivido la scelta di cancellare il reato di clandestinità perché reputo un’aberrazione la scelta che fu fatta a suo tempo; deve però essere una scelta non ideologica, ma che tenga debitamente conto delle conseguenze che comporterebbe e che quindi deve prevedere adeguate misure, non solo cancellazioni di precedenti norme.
Ma ritengo pericoloso e demagogico associare la cancellazione di quella assurda ed inumana disposizione legislativa alla vicenda dei barconi e dei massacri in mare ai quali abbiamo tristemente e dolorosamente assistito anche in questi giorni.
Non sarà la cancellazione da parte dell’Italia del reato di clandestinità ad eliminare o diminuire i rischi di morte per tante persone che vedono nel nostro Paese e nell’Europa una speranza, non sarà quel provvedimento a risolvere i problemi di Lampedusa e della Sicilia in tema di accoglienza.
Bisogna essere seri, proprio perchè con la vita delle persone non si deve scherzare. Il drammatico problema delle morti in mare e delle dinamiche legate all’accoglienza troverebbe una parziale risposta non già con l’abolizione del reato di clandestinità, ma con un serio impegno dell’Italia e dell’Europa che non può che coinvolgere i Paesi di provenienza dei barconi, oltre che alla messa a disposizione di reali risorse economiche per rispondere alle necessità di chi accoglie.
Su questo l’Europa, soprattutto, oltre che venire a piangere i morti nel nostro mare, deve fare molto di più. E l’Italia è ora che lo esiga.
1 Comment
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Concordo pienamente con le tue considerazioni, Eugenio. Per quanto iniqua e assurda la Bossi-Fini possa essere, è chiaro che l’inaccettabile tragedia non è stata causata da una legge italiana.
Invito però a non farsi illusioni riguardo a due cose.
1 – L'”Europa” non intende aiutarci. La Francia, nel passato recente, si è rimessa a controllare le frontiere in corrispondenza di probabili arrivi di immigrati dall’Italia, giusto per fare un esempio. Per risolvere i problemi dei creditori dei paesi periferici, si muovono centinaia di miliardi di euro (ESM), ma per dei poveri disperati, non vengono messi a disposizione nemmeno pochi milioni di euro.
2 – Attendersi dal governo Letta di “esigere” qualcosa in “Europa” è semplicemente fuori dalla realtà. Letta è lo stesso che non riesce a far digerire a Rehn un deficit del 3,1% rispetto a un limite del 3%; per questo le tasse continuano ad aumentare. Per fare paragoni, la Francia ha un deficit al 4,1%, la Spagna al 6,5%, l’Olanda al 3,6%, Malta al 3,7%, il Portogallo al 7%, e così via.
Alla faccia di quelli che blaterano di “Europa dei popoli” e di “più Europa” che ci porterà alla salvezza.
Ugo 10 anni ago
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