Intervista di fine anno alla Gazzetta della Martesana

Intervista di fine anno con il direttore della Gazzetta della Martesana.

Il Sindaco Comincini traccia un bilancio del 2013 «L’apertura della Filanda è l’orgoglio principale»

Nessuna crisi del settimo anno

«Non mi pento di non essermi candidato al Senato. La minoranza? la vorrei più incalzante»

Quello appena trascorso è il settimo Natale da sindaco. Ma per Eugenio Comincini, 42 anni, primo cittadino dall’11 giugno 2007, non si prospetta all’orizzonte la classica crisi del settimo anno. Gli ultimi dodici mesi sono stati a dir poco impegnativi, i rammarichi non mancano, ma la soddisfazione per i risultati conseguiti sono maggiori.

– Sindaco che anno si lascia alle spalle.
«Pesante e difficile. Per il Comune è iniziato in modo drammatico a seguito delle disposizioni del Governo Monti che ci hanno messo in ginocchio. Non ci siamo abbattuti né disperati, con sacrificio abbiamo stilato un bilancio che ci ha permesso di fare una serie di attività. Poi gli ultimi mesi del Governo Monti e quello Letta hanno dato segnali positivi per  i Comuni, anche se i problemi (Imu in primis) non sono spariti».
 – Qual è stata l’opera o l’iniziativa che ricorderà con maggior piacere.
«Senza dubbio l’apertura della Filanda, un centro aggregativo e sociale importante che sta riscuotendo un grande successo. Sono molto contento».
– E i rammarichi?
«Tanti. Le limitazioni alla finanza locale ci hanno impedito di fare molte cose. Nel cassetto abbiamo tanti progetti che stazionano lì per l’impossibilità di operare. Tra tutti dispiace per Villa Alari: necessiterebbe di interventi per conservarla meglio, siamo in attesa di contributi importanti che potrebbero aiutarci, ma non sono ancora arrivati».
– Si parla tanto di tagli e risparmi sulla spesa pubblica, ma alla fine a pagarne le conseguenze maggiori sono le Amministrazioni locali. Si può fare ancora bene il sindaco?
«In questi anni il mio approccio non è cambiato: lavorare in squadra, operare con pragmaticità e sfruttare al meglio ciò che le norme ti offrono. Ma le condizioni negli anni sono peggiorate. Limiti, legacci, lacciuoli e tagli hanno reso il percorso accidentato e l’attività una gimkana. Tutti facciamo fatica, ma non tutti producono risultati. In questi anni abbiamo ospitato diversi amministratori dei paesi vicini e diversi ci hanno domandato “come fate?”. Ci vuole impegno, collaborazione e fatica, ma non è impossibile:_ ho dato e fatto il massimo. I margini di miglioramento ci sono, ma non si possono fare i miracoli. Di fronte ai pochi soldi e al Patto di stabilità che t’impedisce di spenderli, l’ultima finestra era quella di fare ricorso all’edilizia e ottenere gli oneri, ma non l’abbiamo fatto per non depauperare il territorio ed essere fedeli alle scelte di non consumare il suolo. E di questo andiamo orgogliosi».
 – L’anno scorso è stato  a un passo dalla candidatura al Senato: si è mai pentito di aver rifiutato?
«Sarei stato il senatore più giovane della storia repubblicana… No, non mi sono pentito perchè, ricandidandomi, avevo preso un impegno coi miei cittadini e dovevo mantenerlo. Quella del sindaco è un’attività sfiancante, più di quanto si pensi, ma credo che dia soddisfazioni maggiori rispetto a quelle che dà l’attività parlamentare».
 – Nella vicina Pioltello, si è abbattuta una bufera giudiziaria sul sindaco Concas. Che idea si è fatto della vicenda?
«Sono rimasto molto sorpreso e anche amareggiato per le conseguenze che sta avendo e che avrà. Il ruolo di amministratore esige un’attenzione enorme. Si hanno hli occhi addosso e bisogna essere attenti al massimo. E bisogna sapere che, oltre alla propria persona, c’è un’onorabilità delle istituzioni che si rappresentano che va garantita».
– Negli ultimi mesi è scoppiato il caso dell’ampliamento del Carosello. Ma perché non dice che, su un terreno così lontano dalla città, Cernusco potrebbe ottenere solo benefici dallo sviluppo del centro commerciale?
«Io ho detto e lo ripeto che se ci sono le condizioni per far ottenere benefici alla città noi ci siederemo al tavolo della discussione. Il nostro Pgt prevede la compensazione ambientale e il territorio ha delle aree verdi da valorizzare: sfido chiunque a definire quell’area strategica».
– Che voto dà alla Giunta?
«Almeno 7+, 7,5»
– E alla maggioranza?
«Ho la fortuna di aver una maggioranza molto corretta, attenta a non creare difficoltà e a svolgere la propria parte: Quando si mette d’impegno sa fare bene: 7+. Ci sono sindaci meno fortunati…»
– E la minoranza?
«A volte sento il bisogno di una minoranza più incalzante, meno incentrata sui fronzoli e più sugli indirizzi strategici. Nella politica cernuschese manca la capacità di discussione sulle questioni strategiche: potremmo incidere di più e meglio sul futuro della città se si facessero discussioni più articolate».
– Politica, politica, politica: ma fuori da Villa Greppi cosa fa?
«Il papà e il marito, ritagliandomi tempi per la famiglia. Tante passioni che avevo le ho accantonate, in montagna non vado più, le attività culturali si sono ridotte. Ma non si può fare altrimenti»
-Insomma, sua moglie è una donna paziente.
«Molto, mi aiuta e mi supporta. Abbiamo trovato un equilibrio per portare avanti tutto insieme. Tra l’altro quando dicono che ci vogliono più giovani in politica non si pensa mai a cosa voglia dire per un quarantenne farla: se si ha una famiglia da crescere fare attività amministrativa è ancora più pesante».

Sergio Nicastro

PS: due picolle precisazioni: ho 41 anni (compiuti da poco) e non 42; l’eventuale candidatura ed elezione al Senato avrebbe fatto di me il più giovane senatore della XVII Legislatura, non della storia repubblicana. 🙂

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Eugenio

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