Intervista natalizia a Cernusco in Folio

Intervista a Cernusco in Folio un po’ diversa dal solito: meno politica, qualche riflessione personale e atmosfera natalizia.

Col sindaco Comincini un po’ di politica, alcune riflessioni e il Natale

«Ringrazio mia moglie.
Stare accanto a un sindaco
non è cosa facile»

«Il mio è un ruolo che limita inevitabilmente la privacy». «Ho il numero di Babbo Natale, ma è segreto»

Natale è alle porte. E in Folio bussa a quella del sindaco Eugenio Comincini per una chiacchierata differente dal solito. Domande d’obbligo e sul pezzo, intervallate da sue riflessioni personali anche extra politiche.

Pozzi, neo segretario locale (renziano); Bussolati, neo segretario provinciale (renziano); e infine Renzi: novembre e dicembre col botto per il suo Pd. Immagino che sarà decisamente soddisfatto.

«Nel partito è davvero cambiato tanto da quando ho iniziato a sostenere Renzi perché lo consideravo il cambiamento necessario per rilanciarci e rilanciare il Paese. E non posso che esserne soddisfatto visto che a Cernusco siamo stati un po’ dei precursori. D’altronde quando Renzi venne a farci visita in città lo scorso anno disse apertamente che se il Pd nazionale fosse stato un po’ più simile a quello cernuschese, le cose sarebbero andate molto meglio. Oggi fa piacere vedere che in tanti si sono resi conto che si può cambiare il Paese, non con una persona, ma con un progetto. Ora però servono i fatti».

Domanda secca: se da Carugate vi chiedessero un pezzetto di territorio per allargare il Carosello cosa risponderete?

«Se ci saranno le condizioni urbanistiche per discuterne lo faremo e vedremo cosa verrà fuori. Di certo in città su questo tema ci sono posizioni diversificate».

Anche all’interno della maggioranza o sbaglio?

«Finora nessuno mi ha minacciato dicendo che non si dovrà accettare altrimenti salterebbe la maggioranza come successo a Carugate. Comunque ripeto: se mai arriverà una richiesta della proprietà, ne discuteremo e non è detto che la risposta sia per forza favorevole. Vedremo».

Ma un Pd in aula così forte nei numeri non rischia di fare mancare quel dialogo che avete sempre definito «costruttivo» all’interno della maggioranza?

«Questa è una barzelletta tremenda. Il dialogo in questa maggioranza prosegue inalterato anche dopo le elezioni che hanno effettivamente cambiato il rapporto di forze. Il Pd, se avesse voluto, avrebbe potuto accelerare su molti argomenti, ma per rispetto verso gli alleati abbiamo aspettato per trovare piena condivisione. Siamo una maggioranza serena e coesa e il Pd non utilizza i numeri a suo favore per prevaricare».

Che regalo vorrebbe far trovare ai cernuschesi sotto l’albero?

«Che questa crisi venga spazzata via e che le famiglie senza lavoro o con i problemi ad avere una casa potessero trovare la serenità che meritano. Ecco, non chiederei a Babbo Natale di portare qualcosa per tutti i cernuschesi, ma vorrei poter fare un grosso regalo alle persone in difficoltà».

Su Facebook ha criticato il movimento dei forconi. E alcuni cittadini hanno a loro volta criticato le sue critiche…

«Questa protesta è il segno di un’ulteriore esasperazione per via della crisi e la comprendo perché quotidianamente ricevo persone che vivono nel disagio. Se la politica non dà delle risposte che siano anche di condivisione delle difficoltà, trovo legittimo protestare. Però mi pare che tra i forconi ci siano persone e gruppi che hanno altre finalità. E questo è preoccupante. D’altronde lo stesso leader storico del movimento, Mariano Ferro, ha invitato il ministro Alfano a far arrestare chi genera episodi violenti».

Lo scorso weekend, dopo l’accensione dell’albero di Natale in piazza Unità d’Italia, si è fermato a bere al bar una cioccolata con i suoi figli e tutti a chiedersi dove fosse finito. Quanto le manca un po’ di privacy?

«Svolgere questo ruolo comporta il fatto di farsi carico del peso di avere una certa visibilità e una limitazione della privacy importante. Un peso che condivido con mia moglie. Però cerchiamo sempre di ritagliare del tempo per la nostra famiglia per non finire soffocati. Un giorno smetterò di fare il politico, ma resterò sempre un marito e un padre».

Nel suo primo discorso da segretario, Renzi ha ringraziato sua moglie e i figli per la pazienza. Quanti sacrifici ci sono alle spalle per svolgere bene il ruolo di sindaco?

«Agli occhi delle persone uno fa il politico, punto e basta. Però esiste un peso notevole che è sulle spalle anche della tua famiglia. Per questo devo anch’io ringraziare mia moglie Chiara. Nel complesso ci gestiamo bene. Però mi viene sempre in mente una frase di Paolo VI: “La politica è la più alta forma di carità”. Molti hanno inteso questa frase come il migliore spazio per dare risposte a chi ha bisogno. Io credo, invece, intendesse che fare politica vuol dire mettersi al servizio della comunità che non sempre comprende lo sforzo che c’è alle spalle. Se fai politica seriamente è una vera forma di carità. Ma non solo per Eugenio Comincini, bensì per tutti quei politici che dedicano tempo, anima e corpo agli altri. Chi fa volontariato giustamente riceve tanti attestati di stima e pacche sulle spalle di incoraggiamento e ringraziamento. Chi fa politica, invece, lamenti e critiche. Talvolta anche giuste, altre un po’ gratuite».

Impossibile non chiederle una riflessione sulla vicenda che mercoledì ha visto l’arresto del sindaco di Pioltello, Antonello Concas.

«Mi interrogo. Mi chiedo se ci sia del marcio davvero o se sia un errore giudiziario visto che queste accuse fanno un po’ a pugni con le battaglie contro l’illegalità che pubblicamente ha intrapreso. Non resta che aspettare per saperne di più. Per ora, però, il mio pensiero va alla comunità pioltellese e alla sua famiglia che sicuramente staranno soffrendo per tutto questo».

Che anno è stato il 2013?

«Pesantissimo, iniziato con norme fustiganti. Comunque in mezzo a mille difficoltà, ad aprile, tra i primi Comuni in Italia, abbiamo approvato il bilancio di previsione, dando risposte importanti. Sappiamo che c’è ancora tanto da fare, però mi sento di dire che ne siamo usciti positivamente. E questo grazie alla giunta, alla maggioranza, ai tecnici e ai dipendenti comunali che si spendono ogni giorno per Cernusco».

Un’ultima cosa: una compagna di classe di sua figlia ha riferito alla madre che lei, oltre ad esser il sindaco, ha pure il numero di telefono di Babbo Natale. Non è che ce lo può girare?

(ride) «È segreto, mi dispiace, non posso darlo a nessuno».

Roberto Pegorini

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