Qualche giorno fa esprimevo le mie perplessità e preoccupazioni sui contenuti del Decreto “sblocca crediti” che il Governo doveva emanè certamente un’ottima notizia in questo periodo difficile, perché consente di dare ossigeno al sistema imprenditoriale italiano.
Ma i contenuti della norma NON INCIDONO MINIMAMENTE sulla possibilità dei Comuni di far ripartire gli investimenti: i vincoli del Patto di Stabilità Interno restano immutati e ciò impedisce a Sindaci e Comuni di dare risposte adeguate ai cittadini. Fra due mesi saremo nella stesa situazione, non sarà cambiato nulla…
Complimenti a Squinzi e a Confindustria che grazie ad un’ottima campagna mediatica hanno ottenuto una risposta dal Governo ai loro bisogni.
I Comuni invece restano al palo. E con essi le manutenzioni di strade, marciapiedi, ciclabili, scuole, parchi, ecc., e gli investimenti per nuove strutture.
Inoltre i Comuni più virtuosi – quelli che con enormi sacrifici hanno sempre rispettato il Patto, quelli che magari hanno fatto posticipare alle aziende fornitrici l’emissione delle fatture al nuovo anno, quelli che hanno i soldi in cassa – si trovano “fregati”: era meglio essere meno virtuosi, tanto a questi Comuni una soluzione l’hanno sempre trovata…
Voglio sperare che il Parlamento abbia la forza per modificare il decreto e migliorarlo, almeno allargando le possibilità di pagamento per i Comuni virtuosi. Del resto il Governo Monti non si azzarderà più a chiedere la fiducia sulla conversione del Decreto Legge e quindi le modifiche – se concertate tra le forze politiche – potranno andare a modificare l’impianto delle norme approvate del Consiglio dei Ministri.
1 Comment
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Che sorpresa!
Ah no, a dire il vero avevo detto che non ero ottimista fin dal commento del tuo post originale.
Per come la vedo io la questione è semplice: dei comuni (e dei cittadini) non gliene importa a nessuno.
Monti è un uomo delle banche, confindustria pensa ai suoi affari, la UE deve fare la voce grossa per tener buono l’elettorato tedesco.
E il PD? Eh, bella domanda, cosa farà il PD, per l’ennesima volta di fronte al dilemma euro vs cittadini? Inutile trattenere il fiato, come 1000 volte in passato, di fronte anche a scelte ben peggiori, dirà “euro”!
E la nostra stampa continua a nascondere le cause della crisi. Oggi la UE critica l’Italia parlando della perdita di competitività e del debito pubblico alto.
Ma della prima, che rimane il vero problema, la stampa italiana non parla. Tutti a prendersela col debito pubblico, quindi altro che allentare il patto di stabilità!
E riguardo alla competitività, come ha detto lo stesso Fassina: “in un’unione monetaria, non potendo svalutare il cambio, occorre svalutare il SALARIO”.
Ossia lo stipendio di tutti noi, chi più chi meno. E’ un fenomeno che è già in atto in Italia e di quanto dovremo svalutarlo lo sappiamo, basta il confronto con la Germania (l’economia di riferimento) che viene da questo grafico.
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Europa-ultimo-appello-8452
O qui:
http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2012/09/eurozone-sticky-wage-update.html
Auguri a tutti.
Ugo 11 anni ago
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